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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
LA CAROTARA
Lassamo stà la pifera1 c’ha in faccia,
Nun guardamo quer po’ de rastijjera,2
Passamo ch’è ’na bbannerola3 vera
’na ladra da impiccà, ’na ruffianaccia.
Ma ppe’ le miffe4 sole che llei spaccia
Pe’ ffa ’gnisempre la confusioniera,
Bisognerebbe co’ mod’e mmagnera5
Un giorn’o ll’antro roppeje6 le bbraccia.
Eppuro te la trovi foravia7
Sempre co’ la corona tra le deta,
Come annava la Vergine Mmaria.
E cquanno in Chiesa sta santifisceta8
Vede uscì er prete for de sagrestia,
Je s’accosta e jje bascia la pianeta.
20 gennaio 1832
- ↑ Lungo naso e largo.
- ↑ Rastrelliera. Qui per “isconcia dentatura„.
- ↑ Senza carattere.
- ↑ Menzogne.
- ↑ Modo e maniera.
- ↑ Romperle.
- ↑ Fuori, per via.
- ↑ Santificetur, donna pia.
Note
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