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La strolomía Er bon governo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1836

LA FACCIA DER MONNO

     C’è inzìno chi ssostiè ch’er Monno è ttonno,1
Eppuro2 nun è ttonno un accidente.3
Tutt’è pperchè a le cose scerte ggente4
Nun ce vonno arifrette,5 nun ce vonno.

     Pe’ ttutto o sse6 salissce o sse va a ffonno:
De cqui a Ccivitavecchia solamente
Sce sò7 ssette salite e ssette sscente:8
Dunque, che tte ne pare? è ttonno er monno?

     Va’ a Ssan Pietro-Montorio, a Mmonte-Mario,
Ar Pincio, a Ttivoli, a Rrocca-de-Papa...
Sempre sce9 troverai quarche ddivario.

     Tonno davero se pò ddì10 un cocommero,
Una palla de cuppola, una rapa,
Una scipolla, un portogallo, un gnómmero...11


23 settembre 1836

  1. Tondo.
  2. Eppure.
  3. Non è tondo affatto.
  4. Certe genti.
  5. Riflettere.
  6. Si.
  7. Ci sono.
  8. Discese.
  9. Ci.
  10. Si può dire.
  11. Un gomitolo.

Note

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