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La medichessa Er fistino de la Bbanca Romana
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LA GABBELLA DE LA CARNE SALATA

     Cqua er Governo nun vò mmette1 ggiudizzio,
Perchè de noi nun je ne preme un’acca.
Cqua er male nostro nun è mmal de bbiacca,2
E sse3 va de galoppo ar priscipizzio.

     Un vizzio suo è cche ar pijjà ss’attacca
A li ferri infocati: e un antro4 vizzio,
Che fforzi5 fa ppiù ppeggio preggiudizzio,
È cche nun paga, o vvò ppagà a la stracca.

     Un presciutto tre ggiuli de dogana!6
E nun era un’idea meno bbisbetica
De maggnasse7 la grasscia sana sana?

     La Reverenna Cammera Apopretica
Nun pò annà avanti un’antra sittimana.
Fa ttroppe tirannezze: è ttroppa eretica.

18 gennaio 1835

  1. Non vuol mettere.
  2. Non è mal da poco.
  3. Si.
  4. Un altro.
  5. Forse.
  6. Il dazio è di due baiocchi a libra.
  7. Di mangiarsi.

Note

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