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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
LA SCIANCHETTA1 SANTISSIMA
Quanno l’apprivativo2 fu abbolito,
La padrona pe’ mman d’un cardinale
Presentò ar zanto Padre un momoriale
Pe’ ottené li limenti3 dar marito.
Er Papa repricò ttutto compito:
“Noi cqui la nostra utorità ppapale
Nu la vojjamo usà. Cc’è ir tribbunale,
Siconno er novo codisce, ch’è uscito.„
La povera Siggnora che cce crese4
Staccò ttutte le carte che tt’ho ddetto,
Citò cquer cane, e pprincipiò le spese.
Custruito5 er giudizzio, un ber6 bijjetto
Der Papa ar presidente lo sospese,
E accusì tterminò sto trabbocchetto.
27 agosto 1835
- ↑ La insidia, il tradimento ecc.
- ↑ I giudici privativi.
- ↑ Gli alimenti.
- ↑ Ci credette.
- ↑ Instruito.
- ↑ Bel.
Note
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