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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
LA SCUPERTA1
Quant’ecchete2 a l’usscì,3 mme fa4 Nnicola:
“Peppe„, disce “e ttu vvienghi?.„ Io j’arisponno:5
“No„, ddico, “nun ce viengo, perc’ho ssonno.„
E llui: “Oh vvia, pe’ mmezz’oretta sola.„
Bbasta, accusì da parola in parola
Un po’ uno e un po’ ll’antro m’imbrojjonno.6
Entramo er Colonnato,7 e in fonn’in fonno8
Travedémo9 er Picchietto e Cchicchiggnola.
Eppoi dereto10 a lloro a la lontana
Er fratello de lei, che jje se maggna
La mità11 dder negozzio de puttana.
Come je sem’addosso,12 lui se svortica.13
Io allora je faccio:14 “Eh? cche ccuccagna!
Tanto pela chi ttiè cquanto chi scortica.„15
16 marzo 1834
- ↑ La scoperta.
- ↑ Eccoti.
- ↑ In sull’uscire.
- ↑ Mi dice.
- ↑ Gli rispondo.
- ↑ M’imbrogliarono su.
- ↑ S’intende il colonnato di S. Pietro.
- ↑ In fondo in fondo.
- ↑ Travediamo.
- ↑ Di dietro.
- ↑ Metà.
- ↑ Appena gli siam presso.
- ↑ Si rivolge.
- ↑ Gli dico.
- ↑ Proverbio.
Note
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