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Un pavolo bbuttato Li salari arretrati
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LA SERVA E LA CRIENTE

     “Chi è cche bbussa?„ Sò io, sora Lonòra.
C’è er zor Abbate Pela?„ “Nò, mma entrate,
Ch’è ccapasce1 che ttorni, chè l’istate
Lui pe’ ssolito viè ssempr’a bbon’ora.„

     “Dunque l’aspetto cqui, pperchè llì ffora
C’è una solìna da morì abbrusciate.„
“E pperchè lo volévio2 er zor abbate?„
“Pe cquela lite che cce venne3 allora.„

     “Che! avete aùta un’antra scitazzione?„
“Sì, ppe’ ddisgrazzia mia; e ddon Giuanni
Disce ch’è ppe’ lo sfratto e la piggione.„

     “E vvoi ve ne pijjate tant’affanni?
Lassate, fà, lassate fà er padrone
E nun annate4 via manco in cent’anni.„

19 settembre 1835

  1. È probabile.
  2. Volevate.
  3. Ci venni.
  4. Non andate.

Note

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