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Una risuluzzione Er nòto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LA SPIEGAZZIONE DER CONCRAVE.

     Er Concrave de Roma, Mastro Checco,
tu lo chiami er Pretorio de Pilato.
Senti mó in che mmaggnèra1 io l’ho spiegato,
e ccojjoneme poi si nun ciazzecco.2

     A mmé ttutto st’impiccio ingarbujjato
me pare un gioco-lisscio3 secco secco:4
chè cqua ttutto lo studio è dd’annà ar lecco,
llà ttutto er giro5 è dd’arrivà ar Papato.

     Ccusì ’ggni Minentissimo è una bboccia,
che ss’ingeggna cqua e llà, ccór piommo o ssenza,
de metteje6 viscino la capoccia.7

     Fin che cc’è strada de passà ttra ’r mucchio
se8 prova de fà er tiro e cce se penza:
si nnò9 ss’azzarda e ss’aricorre ar trucchio.

10 dicembre 1834

  1. In qual maniera.
  2. Se non ci azzecco.
  3. Giuoco da bocce, col suolo battuto e levigato.
  4. Semplice semplice.
  5. L’intrigo.
  6. Di mettergli.
  7. Il capo.
  8. Si.
  9. Se no: altrimenti.

Note

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