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Lo sfasscio La messa der Papa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

LE MMASCHERE ECCRESIASTICHE

     Nun ce se crede ppiù! ssemo arrivati
A un tempo accusì iniquo e accusì ttristo,
Che la mannàra1 cqui dde Papa Sisto
Nun poterìa purgà ttanti peccati.

     Cuali popoli antichi hanno mai visto
Ammascherasse2 li preti e li frati?!
E ar vedé sti vassalli ammascherati
Nun z’ha dda dì vviscino l’Anticristo?

     Che sserve che la Cchiesa inviperita
Li chiami indietro a ssòno de campane,
Si la su’ vosce nun è ppiù ssentita?

     Che sserve sii la mmaschera inibbita
A ffrati, preti, chirichi e pputtane,
E all’antre ggente de cattiva vita?3


Roma, 6 gennaio 1833

  1. Mannaia.
  2. Ammascherarsi.
  3. Gli ultimi due versi contengono le medesime parole con le quali si bandivano, sino agli ultimi tempi ogni anno, gli editti in occasione di carnevale.

Note

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