< Lettere (Isabella Teotochi Albrizzi)
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XIII XV


All’Abate Sartori Canova[1]


Pregiatissimo Signore

Venezia, 12 Aprile 1811.

Ho ricevuto il rotolo con le belle stampe, ch’ella, interprete gentilissimo del Fratello suo, si è compiaciuta di accennarmi. Sia ora, ne la prego, l’interprete mio presso di lui, rendendogli in mio nome le più distinte grazie per il favore, e per il dono generoso che ha voluto farmi. Se io vado con ragione superba di vedere il mio nome unito a quello di Canova per mano dello stesso Canova, ella, che ben conosce l’altissima mia venerazione, ed il mio attaccamento per lui, potrà meglio che io nol dica, raffigurarselo[2]. Accolga i saluti di Francesconi ch’è quì, rechi i miei cordialissimi all’incomparabile suo Fratello, e mi creda con la più sincera stima e riconoscenza.

Sua aff.ma amica e serva
Isabella Teotochi Albrizzi.


Note

  1. Fratello di Antonio. -- È inedita al Museo e Biblioteca di Bassano.
  2. Questo passo appoggierebbe la nostra opinione, che i disegni cioè delle opere di Canova nelle Descrizioni dell’Albrizzi, sieno stati forniti dallo stesso Canova.
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