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All’Abate Sartori Canova[1]
Pregiatissimo Signore
Venezia, 12 Aprile 1811.
Ho ricevuto il rotolo con le belle stampe, ch’ella, interprete gentilissimo del Fratello suo, si è compiaciuta di accennarmi. Sia ora, ne la prego, l’interprete mio presso di lui, rendendogli in mio nome le più distinte grazie per il favore, e per il dono generoso che ha voluto farmi. Se io vado con ragione superba di vedere il mio nome unito a quello di Canova per mano dello stesso Canova, ella, che ben conosce l’altissima mia venerazione, ed il mio attaccamento per lui, potrà meglio che io nol dica, raffigurarselo[2]. Accolga i saluti di Francesconi ch’è quì, rechi i miei cordialissimi all’incomparabile suo Fratello, e mi creda con la più sincera stima e riconoscenza.
Sua aff.ma amica e serva
Isabella Teotochi Albrizzi.