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Le bbestie der Paradiso Terrestre Li sscimmiotti
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

LI COMPRIMENTI

     Fuss’io, me saperebbe1 tanto duro
De fà li comprimenti che ssentissimo2
Tra er Maggiordomo e ll’Uditor Zantissimo
Che gguasi sce darìa3 la testa ar muro.

     “Entri, se servi;4 favorischi puro,5
Come sta?... ggrazzie: e llei? obbrigatissimo,
A li commanni sui, serv’umilissimo,
Nun z’incommodi, ggià, ccerto, sicuro....„

     Ciarle de moda: pulizzie de Corte:
Smorfie de furbi: sscene de Palazzo:
Carezze e amore de chi ss’odia a mmorte.

     Perchè cco Ddio, che, o nnero, o ppavonazzo,
O rrosso, o bbianco, j’è ttutt’una sorte,6
Sti comprimenti nun ze fanno un cazzo?7

19 dicembre 1834

  1. Mi saprebbe.
  2. Sentimmo.
  3. Ci darei.
  4. Si serva.
  5. Favorisca pure.
  6. Gli è tutt’uno.
  7. Non si fanno affatto?

Note

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