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La lavannara Le Suppriche
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

LI FIJJI CRESSCIUTI

     Questi li vostri fijji?! Guarda, guarda
Che ppezzi de demoni! E ppare jjeri
Quanno abbitavio1 a le stalle d’Artieri2
C’uno era un’aliscetta, uno una sarda!

     Ve se sò ffatti du’ stangoni veri.
Nun ce manc’antro3 cqua, ssora Bennarda,4
Che mmuntura, giaccò, schioppo e ccuccarda
Pe’ ddà ar Papa un ber5 par de granattieri.

     Come scarrozza er tempo! Ggià ddiescianni
Passati com’un zoffio! Eh, nnun c’è ccaso,
Li piccinini cacceno li granni.

     Antro6 cqua cche Ggolìa e che Ssanzone!
Ce vò la scala pe’ ttoccajje er naso.
Cos’è er Monno! È una gran meditazzione.

30 gennaio 1835

  1. Abitavate.
  2. Altieri.
  3. Altro.
  4. Bernarda.
  5. Bel.
  6. Altro.

Note

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