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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
MONZIGGNOR MAGGIORDOMO
Ohé! Gguai a Ppalazzo. Er Zanto-Padre
È vvienuto a scoprì cch’er Maggiordomo,
Che in tuttoquanto er resto è un galantomo
Ha un tantinello le manine ladre.
Disce1 che sto ggenietto er pover’omo
L’ha pportato dar corpo de su’ madre,
E cche n’ha ffatte tante e ttonne e cquadre,
Che cchi ssa scrive2 pò stampanne3 un tomo.
Nun è mmica che sfassci li cassetti:
Sortanto in de li conti de le frabbiche4
Sta a mmezzo co’ l’artisti e ll’archidetti.
E ’r Papa, che nnun manca de scervello,
C’ha ffatto! Ha ddetto du’ parole arabbiche
Su in concistoro, e jje5 darà er cappello.
18 giugno 1834
Note
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