Questo testo è incompleto.
La governante de Monziggnore La vennita der brevetto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1843

NOVE BBÈSTIE NÒVE

     Curre vosce ch’er Prencipe Turlòni
Abbi fatto vienì nnove camei,1
Che ddisce che ssò ccerti animaloni
De l’antichi paesi de l’Abbrei.

     Disce ch’er Papa j’abbi detto: “E llei
Che sse ne fa di quelli accidentoni?.„
Disce: “Tre l’arivenno, e ll’antri sei
Li manno a straportà ccarcia e mmattoni.„

     Disce: “Ma ccome! nnun ci sò ccavalli,
Muli, somari, sor Prencipe mio,
D’addopralli in ste cose, d’addopralli?„

     “Oh, Ppadre Santo, sce ne sò di scèrto„,
Disce che ll’antro arrepricò, “ma Iddio
Vò li camèi2 pe’ bbazzicà ir deserto.„

15 maggio 1843

  1. Cammelli.
  2. Pongasi qui l’accento enfatico sulla e di camèi.

Note

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