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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
OMO AVVISATO È MEZZO SARVATO
Sarti1 de pal’in frasca oggi, Carmelo:
Me risponni irre orre,2 e nun ce stai.3
Tu la legge4 de ddio puro la sai:
Quinto nun ammazzà: cquesto è Vvangelo.
Er lupo muta er pelo e ’r vizzio mai:5
E pprotenni6 che llui mutassi er pelo?
Che cce faressi? Vôi dà un pugno in celo?7
Chi ha pprudenza l’addopri, o cce sò gguai.
Dar tett’in giù8 s’è fatto l’impossibbile
Pe’ pportallo a le cose der dovere:
Dar tett in zù9 Ddio sa cquer ch’è ffattibbile.
Uno schiaffo, lo so, vò ’na stoccata:10
Ma ppoi che nnova c’è? gguarda er barbiere:
Se sfogò, mma cche fesce? Una frittata.11
6 febbraio 1832
- ↑ Salti, ecc., cioè: non istai al proposito.
- ↑ Rispondi con incertezze, equivocamente.
- ↑ Cioè: in cervello.
- ↑ Colla e larga, come appunto legge da leggere.
- ↑ Proverbio.
- ↑ Pretendi.
- ↑ Modo proverbiale.
- ↑ Cioè: “umanamente parlando, secondo l’uomo„.
- ↑ Cioè: “giusta i mezzi superiori„.
- ↑ Comune sentenza del popolo.
- ↑ Far la frittata, vale: “rovinare un negozio„.
Note
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