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di vittorio alfieri | 137 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu{{padleft:165|3|0]]
Ma, che pur tanto necessario, sei
4 Dello egregio compor parte integrante:[1]
Deh, come mai spender tant’ore e tante
In ciascun dí fra’ stenti tuoi potrei,
Se poi sollievo io non trovassi in lei,
8 Di cui, già ben due lustri, or vivo amante?
Donna mia, per te sola il lauro intero[2]
Cerco acquistar con lungo studio e pena,
11 Perch’io teco dividerlo poi spero.
Né al tutto fora la tua gloria piena,
Se alcun dicesse, indagator del vero,
14 Che in me lo stil non pareggiò la vena.[3]
CXLII.[4]
Amore del poeta per ciò che ha scritto.
Tosto ch’io giunga in solitaria riva,
Quanto a me si appresenta, o poggio, o piano,
O selva, o mormorío d’acque lontano,
4 Tutto a prova[5] mi accende e vuol ch’io scriva.
Eppur, non sempre avvampa in fiamma viva
Del par la mente; onde avvien poi, che vano[6]
Spesso è il mio carme, e che fors’anco è insano
8 Quasi d’uom che abbajando in rime viva.
Muto, deh pur, come di lingua il sono,[7]
Foss’io di penna! o al buon Vulcan sapessi
11 Il neonàto Sonetto offrire in dono![8] —
- ↑ 3-4. Orazio nell’Arte poetica, consigliava al giovane scrittore l’assiduo rimae labor.
- ↑ 9. Il lauro int., l’intera gloria poetica.
- ↑ 14. Che la forma non eguagliò la sostanza, che i miei concetti non furono espressi con quell’arte che era necessaria.
- ↑ La mossa di questo son., ideato dall’A. il 29 marzo 1789, mentre cavalcava nella selva di Meudon, può ritrovarsi nelle parole di Ovidio (Metam., IV, 13): «Ille mihi dubitanti scribere dicit: Scribe», o in quelle del Petrarca (Rime, XCIII):
- Piú volte Amor m’avea già detto; Scrivi,
- Scrivi quel che vedesti in lettre d’oro....
- ↑ 4. A prova, a gara; quando l’A., assai giovane e ignaro dell’arte, fu a Genova, lo spettacolo di ciò che gli si presentava all’occhio gli riscaldava la fantasia e, «se avesse allora saputo una qualche lingua, e avesse avuti dei poeti per le mani, avrebbe certamente fatto dei versi». (Aut., II, 10°).
- ↑ 6. Vano, senza effetto, inutile.
- ↑ 9. «Taciturno e placido per lo piú; ma alle volte loquacissimo e vivacissimo» (Aut., I, 4°), e in un son.:
Tutte no, ma le molte ore del giorno
Star solo io bramo... - ↑ 10-11. I Latini dicevano: Vulcano credere.