Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Il giardino Eden | GENESI, 2, 3. | Il primo peccato. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:10|3|0]]
{{indent|0|fatto; ed ecco, era molto buono. Così fu sera, e poi fu mattina, che fu il sesto giorno.}}
2 Ora, avendo Iddio compiuta nel settimo giorno l’opera sua, la quale egli avea fatta, si riposò nel settimo giorno, da ogni sua opera ch’egli avea fatta[1].
3 E Iddio benedisse il settimo giorno, e lo santificò; perciocchè in esso egli s’era riposato da ogni sua opera ch’egli avea creata, per farla.
Formazione dell’uomo e della donna.— L’Eden.
4 TALI furono le origini del cielo e della terra, quando quelle cose furono create, nel giorno che il Signore Iddio fece la terra e il cielo;
5 E ogni albero ed arboscello della campagna, avanti che ne fosse alcuno in su la terra; ed ogni erba della campagna, avanti che ne fosse germogliata alcuna; perciocchè il Signore Iddio non avea ancora fatto piovere in su la terra, e non v’era alcun uomo per lavorar la terra.
6 Or un vapore saliva dalla terra, che adacquava tutta la faccia della terra.
7 E il Signore Iddio formò l’uomo della polvere della terra, e gli alitò nelle nari un fiato vitale; e l’uomo fu fatto anima vivente[2].
8 Or il Signore Iddio piantò un giardino in Eden, dall’Oriente, e pose quivi l’uomo ch’egli avea formato.
9 E il Signore Iddio fece germogliar dalla terra ogni sorta d’alberi piacevoli a riguardare, e buoni a mangiare; e l’albero della vita, in mezzo del giardino; e l’albero della conoscenza del bene e del male[3].
10 Ed un fiume usciva d’Eden, per adacquare il giardino; e di là si spartiva in quattro capi.
11 Il nome del primo è Pison; questo è quello che circonda tutto il paese d’Havila, ove è dell’oro.
12 E l’oro di quel paese è buono; quivi ancora nascono le perle e la pietra onichina.
13 E il nome del secondo fiume è Ghihon; questo è quello che circonda tutto il paese di Cus.
14 E il nome del terzo fiume è Hiddechel; questo è quello che corre di rincontro all’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate.
15 Il Signore Iddio adunque prese l’uomo, e lo pose nel giardino d’Eden, per lavorarlo, e per guardarlo.
16 E il Signore Iddio comandò all’uomo, dicendo: Mangia pur d’ogni albero del giardino.
17 Ma non mangiar dell’albero della conoscenza del bene e del male; perciocchè, nel giorno che tu ne mangerai, per certo tu morrai[4].
18 Il Signore Iddio disse ancora: E’ non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto convenevole a lui[5].
19 Or il Signore Iddio, avendo formate della terra tutte le bestie della campagna, e tutti gli uccelli del cielo, li menò ad Adamo[6], acciocchè vedesse qual nome porrebbe a ciascuno di essi; e che qualunque nome Adamo ponesse a ciascuno animale, esso fosse il suo nome.
20 E Adamo pose nome ad ogni animal domestico, ed agli uccelli del cielo, e ad ogni fiera della campagna; ma non si trovava per Adamo aiuto convenevole a lui.
21 E il Signore Iddio fece cadere un profondo sonno sopra Adamo, ond’egli si addormentò; e Iddio prese una delle coste di esso, e saldò la carne nel luogo di quella.
22 E il Signore Iddio fabbricò una donna della costa ch’egli avea tolta ad Adamo, e la menò ad Adamo[7].
23 E Adamo disse: A questa volta pure, ecco, osso delle mie ossa, e carne della mia carne; costei sarà chiamata femmina d’uomo, conciossiachè costei sia stata tolta dall’uomo.
24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre, e si atterrà alla sua moglie, ed essi diverranno una stessa carne[8].
25 Or amendue, Adamo e la sua moglie, erano ignudi, e non se ne vergognavano.
Peccato e condanna dell’uomo.— La prima promessa.
2 E la donna disse al serpente: Noi possiamo mangiare del frutto degli alberi del giardino.
3 Ma del frutto dell’albero, ch’è in mezzo del giardino, Iddio ha detto: Non ne mangiate, e nol toccate, chè non muoiate[10].
4 E il serpente disse alla donna: Voi non morreste punto.
5 Ma Iddio sa che, nel giorno che voi ne mangereste, i vostri occhi si aprirebbero; onde sareste come dii, avendo conoscenza del bene e del male.
6 La donna adunque, veggendo che il frutto dell’albero era buono a mangiare, e ch’era dilettevole a vedere, e che l’albero era desiderabile per avere intelletto; prese del frutto, e ne mangiò, e ne
- ↑ Es. 20. 11;31.17;Eb. 4. 4,9.
- ↑ 1 Cor. 15. 45.
- ↑ Apoc. 2. 7;22.2,14
- ↑ Rom. 6. 23.
- ↑ 1 Cor. 11. 9.
- ↑ cioè all’uomo.
- ↑ Eb. 13. 4.
- ↑ Mat. 19. 5.Mar. 10. 7.
- ↑ 2 Cor. 11. 8.Apoc. 20. 2.
- ↑ Gen. 2. 17
2 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu{{padleft:10|3|0]]