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Amore inalterabile | ISAIA, 1. | dello sposo e della sposa. |
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7 Questa tua statura è simile a una palma, e le tue mammelle a grappoli d’uva.
8 Io ho detto: Io salirò sopra la palma, e mi appiglierò a’ suoi rami; e le tue mammelle saranno ora come grappoli di vite, e l’odor del tuo naso come quello de’ pomi;
9 E il tuo palato sarà come il buon vino, che cammina dirittamente al mio amico, e fa parlar le labbra de’ dormenti.
10 Io son del mio amico, e il suo desiderio è verso me.
11 Vieni, amico mio, usciamo a’ campi, passiam la notte nelle ville.
12 Leviamoci la mattina, per andare alle vigne; veggiamo se la vite è fiorita, se l’agresto si scopre, se i melagrani hanno messe le lor bocce; quivi ti darò i miei amori.
13 Le mandragole rendono odore, e in su gli usci nostri vi son delizie d’ogni sorta, e nuove, e vecchie, le quali io ti ho riposte, amico mio.
2 Io te ne menerei, e ti condurrei in casa di mia madre; tu mi ammaestreresti, ed io ti darei a bere del vino aromatico, del mosto del mio melagrano.
3 Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, e abbraccimi la sua destra.
4 Io vi scongiuro, figliuole di Gerusalemme, che non destiate l’amor mio, e non le rompiate il sonno, finchè non le piaccia.
Amore inalterabile dello sposo e della sposa.
6 Mettimi come un suggello in sul tuo cuore[1], come un suggello in sul tuo braccio; perciocchè l’amore è forte come la morte, la gelosia è dura come l’inferno; le sue brace son brace di fuoco, fiamma grandissima.
7 Molte acque non potrebbero spegnere quest’amore, nè fiumi inondarlo; se alcuno desse tutta la sostanza di casa sua per quest’amore, non se ne farebbe stima alcuna.
8 Noi abbiamo una piccola sorella, la quale non ha ancora mammelle; che faremo noi alla nostra sorella, quando si terrà ragionamento di lei?
9 Se ella è un muro, noi vi edificheremo sopra un palazzo d’argento; e se è un uscio, noi la rinforzeremo di tavole di cedro.
10 Io sono un muro, e le mie mammelle son come torri; allora sono stata nel suo cospetto come quella che ha trovata pace.
11 Salomone avea una vigna in Baal-hamon, ed egli la diede a de’ guardiani, con patti che ciascun di loro gli portasse mille sicli d’argento per lo frutto di essa.
12 La mia vigna, che è mia, è davanti a me. Sieno i mille sicli tuoi, o Salomone; e abbianne i guardiani del frutto di essa dugento.
13 O tu, che dimori ne’ giardini, i compagni attendono alla tua voce; fammela udire.
14 Riduciti prestamente, o amico mio, a guisa di cavriuolo, o di cerbiatto, sopra i monti degli aromati.
IL LIBRO DEL PROFETA ISAIA.
Descrizione dei peccati e delle sofferenze del popolo, con esortazioni e minaccie.
2 Ascoltate, cieli; e tu, terra, porgi gli orecchi; perciocchè il Signore ha parlato, dicendo: Io ho allevati de’ figliuoli, e li ho cresciuti[3]; ma essi si son ribellati contro a me.
3 Il bue conosce il suo possessore, e l’a-4 Guai alla nazione peccatrice, al popolo carico d’iniquità, alla schiatta de’ maligni[5], a’ figliuoli perduti! hanno abbandonato il Signore, han dispettato il Santo d’Israele, si sono alienati e rivolti indietro.
5 A che sareste ancora percossi[6]? voi aggiugnereste rivolta a rivolta; ogni capo è infermo, e ogni cuore è languido.
6 Dalla pianta del piè infino alla testa556 |
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