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“Consolate il mio popolo.” ISAIA, 40. Vanità degli idoli.

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6 Ecco, i giorni vengono, che tutto quello che è in casa tua, e quello che i tuoi padri hanno raunato in tesoro infino a questo giorno, sarà portato in Babilonia; non ne sarà lasciata di resto cosa veruna, dice il Signore.

7 Ed anche si prenderanno de’ tuoi figliuoli, i quali saranno usciti di te, i quali tu avrai generati; e saranno eunuchi nel palazzo del re di Babilonia.

8 Ed Ezechia disse ad Isaia: La parola del Signore, che tu hai pronunziata, è buona. Poi disse: Non vi sarà egli pur pace e sicurtà, a’ miei dì?

La liberazione promessa al popolo d’Israele.

40
 CONSOLATE, consolate il mio popolo, dirà il vostro Dio.

2 Parlate al cuor di Gerusalemme, e predicatele che il suo termine è compiuto, che la sua iniquità è quietata; perchè ella ha ricevuto dalla mano del Signore il castigo di tutti i suoi peccati al doppio.

3 Vi è una voce d’uno che grida: Acconciate nel deserto la via del Signore, addirizzate per la solitudine la strada all’Iddio nostro[1].

4 Ogni valle sia alzata, ed ogni monte e colle sia abbassato; e sieno i luoghi distorti ridirizzati, e i luoghi erti ridotti in pianura.

5 E la gloria del Signore si manifesterà, ed ogni carne la vedrà; perciocchè la bocca del Signore ha parlato.

6 Vi è una voce che dice: Grida. Ed è stato detto: Che griderò? Grida, che ogni carne è fieno[2], e che tutto il bene ch’ella fa è come un fiore della campagna.

7 Il fieno si secca, il fiore si appassa, quando lo Spirito del Signore vi soffia contra; in verità il popolo non è altro che fieno.

8 Il fieno si secca, il fiore si appassa; ma la parola di Dio dimora in eterno[3].

9 O Sion, che rechi le buone novelle, sali sopra un alto monte; o Gerusalemme, che rechi le buone novelle, alza di forza la tua voce; alzala, non temere; di’ alle città di Giuda: Ecco l’Iddio vostro.

10 Ecco, il Signore Iddio verrà contro al forte, e il suo braccio lo signoreggerà; ecco, la sua mercede è con lui[4], e la sua opera è dinanzi alla sua faccia.

11 Egli pasturerà la sua greggia, a guisa di pastore[5]; egli si accoglierà gli agnelli in braccio, e li torrà in seno; egli condurrà pian piano le pregne.

Potenza di Dio; vanità delle creature.

12 Chi ha misurate le acque col pugno,
e chi ha fatto il conto dello spazio del cielo con la spanna, ed ha compresa la polvere della terra in una misura, ed ha pesati i monti con la stadera, e i colli con la bilancia?

13 Chi ha addirizzato lo Spirito del Signore? o chi è stato suo consigliere, e chi gli ha insegnata alcuna cosa[6]?

14 Con chi si è egli consigliato, e chi l’ha avvisato, o chi l’ha ammaestrato nel sentier del giudicio? e chi gli ha insegnata scienza, o mostrata la via degl’intendimenti?

15 Ecco, le genti sono come una gocciola della secchia, e son reputate come la polvere minuta delle bilance; ecco, egli può trasportar le isole di luogo in luogo, come polvere minuta.

16 E il Libano non basterebbe per lo fuoco, e le bestie che sono in quello non basterebbero per l’olocausto.

17 Tutte le genti sono come un niente nel suo cospetto; son da lui reputate men di nulla, e per una vanità[7].

18 Ed a cui assomigliereste Iddio, e qual sembianza gli adattereste[8]?

19 Il fabbro fonde la scultura[9], e l’orafo vi distende su l’oro, da coprirla; e le fonde de’ cancelli di argento.

20 Colui che fa povera offerta sceglie un legno che non intarli; egli si cerca un artefice industrioso, per formargli una scultura che non si muove.

21 Non avete voi alcun conoscimento? non ascoltate voi? la cosa non vi è ella stata dichiarata fin dal principio[10]? non intendete voi come la terra è stata fondata?

22 Egli è quel che siede sopra il globo della terra, ed a cui gli abitanti di essa sono come locuste; che stende i cieli come una tela, e li tende come una tenda da abitare;

23 Che riduce i principi a niente, e fa che i rettori della terra son come una cosa vana;

24 Come se non fossero pure stati piantati, nè pur seminati, o che il lor ceppo non fosse pure stato radicato in terra; sol che soffi contro a loro, si seccano, e il turbo li porta via come stoppia.

25 A cui dunque mi assomigliereste? o a cui sarei io agguagliato? dice il Santo.

26 Levate ad alto gli occhi vostri, e vedete; chi ha create quelle cose? chi fa uscire l’esercito loro a conto? chi le chiama tutte per nome, per la grandezza della sua forza, e (perciocchè egli è potente in virtù), senza che ne manchi pure una?

27 Perchè diresti, o Giacobbe; e perchè, o Israele, parleresti così: La mia via è

  1. Mal. 3. 1. Mat. 3. 3. Mar. 1. 3. Luc. 3. 4. Giov. 1. 23.
  2. Giob. 14. 2. Sal. 103. 15. 1 Piet. 1. 24.
  3. 1 Piet. 1. 25.
  4. Apoc. 22. 12.
  5. Giov. 10. 11. Eb. 13. 20. 1 Piet. 2. 25.
  6. 1 Cor. 2. 16.
  7. Dan. 4. 35.
  8. Fat. 17. 29.
  9. Is. 41. 6, ecc.; 44. 12, ecc.
  10. Ger. 10. 3. Fat. 14. 17. Rom. 1. 19, 20.

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