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Le tenebre. | ESODO, 11. 12. | Istituzione. |
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Io ho peccato contro al Signore Iddio vostro, e contro a voi.
17 Ma ora perdonami, ti prego, il mio peccato, sol questa volta; e pregate il Signore Iddio vostro, che rimuova d’addosso a me sol questa morte.
18 E Mosè uscì d’appresso a Faraone, e pregò il Signore.
19 E il Signore voltò il vento in un fortissimo vento occidentale, il qual portò via le locuste, e le affondò nel mar rosso; e’ non vi restò una sola locusta in tutti i confini di Egitto.
20 Ma il Signore indurò il cuor di Faraone; ed egli non lasciò andare i figliuoli d’Israele.
Nona piaga: Le tenebre.
21 E IL Signore disse a Mosè: Stendi la tua mano verso il cielo, e verranno tenebre sopra il paese di Egitto, tali che si potranno tastar con le mani.
22 E Mosè stese la sua mano verso il cielo, e vennero tenebre caliginose in tutto il paese di Egitto, per lo spazio di tre giorni.
23 L’uno non vedeva l’altro; e niuno si levò dal suo luogo, per lo spazio di tre giorni; ma tutti i figliuoli d’Israele ebbero luce nelle loro stanze.
24 E Faraone chiamò Mosè, e disse: Andate, servite al Signore; sol le vostre gregge e i vostri armenti saranno fatti restare; le vostre famiglie eziandio andranno con voi.
25 E Mosè disse: Tu ci concederai pure ancora di prender sacrificii ed olocausti, per offerire al Signore Iddio nostro.
26 Anche il nostro bestiame verrà con noi, senza che ne rimanga pure un’unghia; perciocchè di esso noi abbiamo a prendere da servire al Signore Iddio nostro; e noi non sappiamo con che abbiamo a servire al Signore, finchè siamo arrivati là.
27 Ma il Signore indurò il cuor di Faraone, ed egli non volle lasciarli andare.
28 E Faraone disse a Mosè: Vattene d’appresso a me; guardati che tu non vegga mai più la mia faccia; perciocchè nel giorno che tu vedrai la mia faccia, tu morrai.
29 E Mosè disse: Tu hai parlato bene: io non vedrò più la tua faccia[1].
Decima piaga minacciata: La morte dei primogeniti.
2 Parla ora al popolo, e digli che ciascuno uomo chiegga al suo amico, e ciascuna donna alla sua amica, vasellamenti di argento, e vasellamenti d’oro.
3 E il Signore rendette grazioso il popolo agli Egizj; e anche quell’uomo Mosè era molto grande nel paese di Egitto, appo i servitori di Faraone, ed appo il popolo.
4 E Mosè disse: Così ha detto il Signore: In su la mezza notte io uscirò fuori, e passerò per mezzo l’Egitto.
5 E ogni primogenito morrà nel paese di Egitto, dal primogenito di Faraone che siede sopra il suo trono, fino al primogenito della serva che è dietro alle macine; e anche ogni primogenito degli animali[3].
6 E vi sarà un gran grido per tutto il paese di Egitto, il cui pari non fu, nè sarà giammai più.
7 Ma appresso tutti i figliuoli d’Israele, così fra gli uomini, come fra gli animali, non pure un cane moverà la lingua; acciocchè voi sappiate che il Signore avrà messa separazione fra gli Egizj e gl’Israeliti.
8 Allora tutti questi tuoi servitori scenderanno a me, e s’inchineranno davanti a me, dicendo: Partiti, tu, e il popolo che è al tuo seguito; e, dopo quello, io me ne partirò. E Mosè se ne uscì d’appresso a Faraone, acceso d’ira.
9 Or il Signore aveva detto a Mosè: Faraone non vi porgerà orecchio; acciocchè io moltiplichi i miei prodigi nel paese di Egitto.
10 E Mosè ed Aaronne fecero tutti questi prodigi nel cospetto di Faraone, ma il Signore indurò il cuor di Faraone, ed egli non lasciò andare i figliuoli d’Israele fuori del suo paese[4].
Istituzione della Pasqua.
2 Questo mese vi sarà il principio de’ mesi; egli vi sarà il primo dei mesi dell’anno.
3 Parlate a tutta la raunanza d’Israele, dicendo; Nel decimo giorno di questo mese, ciascuna casa di padre di famiglia prenda un agnello o un capretto; uno per casa.
4 Ma se la famiglia è minore che non conviene per mangiar quell’agnello o capretto, prendalo il padre della famiglia in compagnia del suo vicino, il più prossimo di casa sua, con un certo numero di persone, il quale voi conterete, facendo ragione su l’agnello o il capretto, secondo che ciascuno può mangiare.
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