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D e l P a n n e g g i a m e n t o. | 401 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:511|3|0]]tessere; onde su i panneggiamenti ricevono il lume ora i fili dell’orditura, or quei della tessitura, secondo la diversa direzione delle pieghe. Di porpora generalmente tigneansi i panni di lana; ma è probabile che si desse talora quella tinta anche alle sete[1]. Di due colori era la porpora, una cioè d’un color violaceo[2], detto da’ Greci ἰάνθινος[3], che propriamente vuol dire color di mare[4], e tal era la porpora di Taranto[5]; l’altra che era più preziosa, specialmente la tiria, somigliava pel colore alla nostra lacca[6].
[...di lana...] §. 6. I drappi di lana sulle figure distinguonsi chiaramente dalle tele e dagli altri panni sottili, e l’artista francese[7],
Tom. I. | E e e | che |
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- ↑ Ciò è indubitato, come osserva il sig. Amati nel libro ultimamente pubblicato De restitutione purpurarum, coll’autorità di più antichi scrittori cap. 31., e cap. 29. con una veste di seta così tinta trovata in un antico sepolcro in Roma unitamente ad una veste di lana finissima anche tinta di porpora.
- ↑ Corn. Nep. Fragm. pag. 158. ed. in us. Delph. [ Frammento ricavato da Plinio lib. 9. cap. 39. sect. 63], Column. de Purp. pag. 6.
- ↑ Plin. lib. 21. cap. 6. sect. 14. [Plinio lo chiama ianthino da una specie di viola detta ia; e non so capire come gli Editori Milanesi abbiano qui surrogato ὑάκινθος color di giacinto. Un tal colore, come osserva il lodato Amati cap. 4., è diverso da questo color di giacinto, del quale egli tratta nel capo 6. Questo era più cupo, e carico di quello; e sì l’uno che l’altro, come scrive lo stesso Amati cap. 3., erano diversi da quell’altro color della porpora, che gli antichi rassomigliavano al colore del mare agitato, e tra gli altri Cicerone Acad. quæst. lib. 4. cap. 33.: Mare illud, quod favonio nascente purpureum videtur; e in altro luogo presso Nonio, V. Purpurascit: Quid mare nonne cærulcum? at ejus unda, cum est pulsa remis, purpurascit: Plinio lib. 9. cap. 36. sect. 60.: Sed unde conchyliis pretia? Quid virus grave in fuco, color austerus in glauco, & irascenti similis mari? Properzio lib. 2. eleg. 76. v. 5.
- Purpureis agitatam fluctibus Hellen:
- Spiritus eurorum viridis cum purpurat undas;
- ↑ Excerpt. Polyb. lib. 31. pag. 177., Hadr. Junius Animadv. l. 2. c. 2., Bochart Hieroz. Tom. iI. lib. 5. cap. 10.
- ↑ Horat. lib. 2. epist. 1. vers. 207.
- ↑ Intorno alla porpora, alle conchiglie dalle quali li ricavava, suoi tanti altri colori, e ai panni, che se ne tingevano, si può vedere il lodato Amati, che ne tratta con molta erudizione; che peraltro avrebbe potuto estendere a molte altre ricerche. Può vedersi anche il signor Goguet Della Orig. delle leggi, delle arti, ec. Tom. iI. part. iI. lib. iI. capo iI. art. I.
- ↑ Falconet Reflex. sur la sculpt. pag. 48. seqq. Œuvr. Tom. I. [Rispondendo il sig. Fal-