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246 | NOTE |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie di Sofocle (Romagnoli) III.djvu{{padleft:249|3|0]]ma anche nell’Averno conservò tanto potere da ispirare al figlio Alcmeone la vendetta della sua morte.
Pag. 67, v. 1096. - I saggissimi augelli sono le cicogne, celebrate spesso dagli antichi per la pietà verso i genitori.
Pag. 68, v. 1111. - La Furia duplice, cioè Egisto e Clitemnestra.
Pag. 70, v. 1138. - Strofio è il fratello di Fanoteo; cfr. p. 11, v. 52.
Pag. 76, v. 1238. - Se queste ecc.; allude, accennando, alle donne che compongono il coro.
Pag. 79, v. 1257. - Il sigillo è l’anello di Agamennone, dato da Elettra ad Oreste, quando lo mandò presso Strofio.
LE TRACHINIE
Pag. 118, v. 46. - In casa di un amico, cioè, in cosa di Ceice, re di Trachine.
Pag. 126, vv. 189-190. - In Dodona fino dai tempi piú remoti era in grande onore il culto di Giove pelasgico, il quale dava i suoi responsi per mezzo del sussurrare di una quercia sacra, interpretato dai sacerdoti Selli; cfr. p. 183, v. 1261.
Pag. 127, v. 213. - Il popol dei Malèi, appunto perché Trachine era posta nel territorio dei Malèi, piccolo popolo della Tessaglia meridionale, sul golfo omonimo.
Pag. 131, v. 260. - Giove Cenèo era Giove onorato sul promontorio Ceneo, a N. O. dell’Eubea, in faccia al golfo dei Malèi.
Pag. 143, vv. 470-71. - L’Iddio che dai selvosi picchi signoreggia dell’Eta è Giove.
Pag. 144, v. 496. - Altre donne; per fare il nome di alcune, ricorderemo Megara, Astydameia, Astyoche, Epicasta, Partenope ecc.
Pag. 146, v. 551. - Eniade, antica città dell’Acarnania.
Pag. 148, v. 574. - Lo straniero, cioè Lica.
Pag. 154, v. 720. - Suada, la dea della persuasione.
Pag. 156, v. 740. - Il Centauro è Nesso.
Pag. 169, v. 1016. - La fiera è il Centauro Nesso.