Questo testo è stato riletto e controllato.
Solo e notturno uccellator tonante Mio notturno sepolcro, ove doglioso
Questo testo fa parte della raccolta Ciro di Pers

XIV

ALL’AMICO CHE HA PRESO MOGLIE

     Per secondar le sconsigliate voglie,
sei d’Imeneo fra i prigionieri accolto;
quella promessa hai proferito, o stolto,
che la sí dolce libertá ti toglie.
     Laccio, che fuor che morte altri non scioglie,
t’hai da te stesso intorno al collo avvolto;
tu te medesmo a te medesmo hai tolto;
Lidio, non sei piú tuo, sei della moglie.
     Ore non piú sperar tranquille e liete,
cure noiose ingombreranti il petto,
e piú moleste allor che piú secrete.
     Sei sposo, addio riposo: entro un sol tetto
non soglion albergar moglie e quïete,
né si divide senza lite il letto.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.