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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera
XIII
Quando nel cielo io rimirar solea
Nube a’ raggi del Sol vaga indorarsi,
E quando tra bei fior sull’erba sparsi
4Cristallo di ruscel girne vedea;
Quando sotto aura, che gentil correa,
Scorgeva il sen del mar tutto incresparsi,
E rotta sull’arena argento farsi
8L’onda, che di Zaffir dianzi splendea;
Allor fiso attendea, siccome attende
Uom, che per acquetarne alta vaghezza
11Meravigliose viste a guardar prende.
Or non così; che la mia lace avvezza
A tenebrosi panni, e fosche bende
14Omai non sa prezzar altra bellezza.
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