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— Verrò — mi disse, e mi prefisse a punto Animato rumor, tromba vagante
Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona

IV

INVIANDO L’«ADONE»

     Queste carte che Pindo ammira e cole
e ch’io supplice umile a te presento,
quant’hanno in sé d’amore e di lamento
tutte menzogne son, tutte son fole.
     Sol verace è l’amor, vago mio sole,
sol verace è ’l martir ch’io nel cor sento;
lá pinto è ’l duolo e qui vivo ’l tormento,
qui traboccano affetti e lá parole.
     Leggi pur, leggi, e la mia vita amara
d’amara morte apprendi; e ad esser pia
dalla pietá di bella diva impara.
     Leggi, e se ’l tutto è finto, a te pur sia
scorta il finto del ver e fiati chiara
ne le favole altrui l’istoria mia.

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