Giovan Francesco Maia Materdona (Mesagne, 4 settembre 1590greg.[1] – Roma, 1649 circa), poeta italiano.
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Collegamenti esterni
Opere
- Liriche di Maia Materdona (1910)
- Ad un tempo col Sol madonna desta
- Ahi mondo, ahi senso! or ve' qui tanti e tanti
- Ai labri miei, quando piú gela il verno
- Animato rumor, tromba vagante
- Cilla di bianco umor massa gelata
- Compagni cari, or che siam qui soletti
- Costei ch'altero esempio è di beltate
- Ecco l'alba, ecco l'alba, ecco il bel giorno
- Esce d'armi pomposo e folgorante
- Ignudo il petto alabastrino e bello
- In pacifico agon Mario contende
- La bella Elisa arava
- La ninfa sua d'orgoglio amica e d'ira
- Non perché le tue falde il bel Tirreno
- Qual uom talora in alta notte suole
- Quand'io ti bacio, allora
- Queste carte che Pindo ammira e cole
- Questi, o bella istriona, onde tu cingi
- Spiega madonna i bei volumi d'oro
- Tisbe, il so, nol celar; non è difetto
- Tra venti dame ordir danza reale
- Vedi, non che cader, precipitare
- Voi che de l'Adria a le famose sponde
- — Verrò — mi disse, e mi prefisse a punto
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