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Li fiottoni Le suefazzione
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

SENTITE, E MMOSCA

     Istoria de Don Màvero.1 Lui era
fijjo d’un artebbianca2 pirolese3
che gguadaggnava trenta ggiorni ar mese
cor buzzico,4 lo schifo5 e la stadera.

     Vedenno dunque che in ner zu’ paese
è un cojjone capato6 chi cce spera,
pe’ ffà ssorte pijjò la strada vera,
e ss’aggnéde7 a vvistì Ccamannolese.8

     Da frate poi fu eletto Ggenerale,
e slargò er dindarolo,9 e ssìmir10 cosa
arifesce11 creato Cardinale.

     Finarmente è ssalito ar terzo scelo.12
Mó cch’è Bbeatitudine sce13 tosa,
e er zu’ bbarbiere sce dà er contrapelo.

6 dicembre 1834

  1. Don Mauro Cappellari, oggi Gregorio XVI felicemente regnante.
  2. Venditore di paste, risi, olio, canape, candele di sevo, pignatte, scope, ecc, ecc.
  3. Tirolese.
  4. Vaso da olio, con becco, fatto di latta.
  5. Arnese di legno da mondar minestre, e da altri usi domestici.
  6. Distinto.
  7. Andò.
  8. Camaldolese.
  9. Salvadanaro.
  10. Simil.
  11. Rifece.
  12. Cielo.
  13. Ci.

Note

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