A volte dopo un parto lungo e difficile, durante il quale la mucca cerca, senza aiuto, di dare alla luce un vitello di grandi dimensioni rimasto nel canale uterino troppo a lungo, oppure dopo un duro sforzo dovuto alla pressione del vitello che sta per uscire, il bacino subisce un trauma che si ripercuote sui nervi principali preposti al controllo delle zampe posteriori. Questo fenomeno si verifica anche nelle mucche che partoriscono vitelli di dimensioni regolari, soprattutto se le madri hanno un bacino più piccolo del normale o se al primo parto mettono al mondo un vitello di grandezza normale o poco più grande.

I nervi glutei e quello otturatorio sono i più colpiti e, tra i due, l’ultimo si danneggia più comunemente del primo. Il nervo gluteo è il nervo che controlla i muscoli delle natiche. Quello otturatorio corre lungo ogni lato della cavità pelvica e ha il controllo della coscia. Se viene danneggiato, la mucca non riesce a tirare le zampe verso l’interno e fare leva su di loro per stare in piedi. Spesso accade che una zampa sia più colpita dell’altra a seconda del lato su cui si trova sdraiata. Entrambe le zampe possono danneggiarsi con conseguente incapacità di sollevarsi autonomamente. In caso fosse colpita solo una zampa, l’animale sarà in grado di drizzarsi (con un po’ di incoraggiamento) e di rimanere su, se la zampa più debole viene fermata affinché non slitti lateralmente. Il nervo gluteo può anche ostacolare gli sforzi di una mucca ad alzarsi, ma una volta in piedi avrà una camminata un po’ traballante e, probabilmente, un equilibrio instabile.

Qualunque nervo sia colpito, riuscire a far alzare una mucca il più presto possibile è importante, perché prima succede e più velocemente si riprenderà. Se rimane coricata per un lungo periodo di tempo, sarà peggio, perché spesso la paralisi si aggrava o arriva al punto in cui diventa incurabile e si è costretti ad abbattere l’animale. Le cose possono mettersi particolarmente male se si trova distesa in una posizione scomoda per diverso tempo. Pertanto, è molto importante conoscere i passaggi che spiegano come mettere in piedi una mucca il più presto possibile.

Nota: questa condizione è spesso indicata dai veterinari come “paralisi del nervo otturatorio”.

Passaggi

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    Contatta il veterinario specializzato nella cura di animali di grossa taglia nelle tue vicinanze per valutare se la causa del malessere della mucca derivi da una paralisi dovuta a una lesione nervosa e non da qualcosa di più serio. Il disturbo della mucca potrebbe dipendere non solo da una paralisi dei nervi glutei o di quello otturatorio, ma anche da una frattura al femore o da una lussazione all’anca. La frattura del femore può essere così grave che, se fai alzare la mucca senza aver consultato prima il veterinario, l’osso rischia di recidere l’arteria femorale (l’arteria principale che corre lungo la zampa posteriore verso la parte esterna) e di uccidere in pochi minuti l’animale per emorragia. Un altro motivo della sua indisposizione potrebbe essere la febbre da latte, che porta alla morte velocemente se non trattata immediatamente e con cure appropriate.
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    Dopo aver determinato che la causa dell’infermità è connessa a una paralisi dei nervi, prova a farla alzare. Può sembrare crudele costringerla a mettersi dritta sulle zampe, tuttavia, così facendo, puoi ridurre o prevenire quello che altrimenti rischia di diventare un problema più serio. Sicuramente sarà stanca dopo aver affrontato un parto difficile e avrà voglia di stare sdraiata. Le istruzioni spiegate nei seguenti passaggi sono molto efficaci (molto di più che non provare a parlarle in maniera dolce), se è nostro desiderio che la mucca si rimetta in salute.
    1. Piega la coda. Esegui questo movimento prendendo in mano la coda a metà ed esercitando una torsione abbastanza forte fino al punto massimo, ma senza spezzarla. Tienila piegata in questo modo finché la mucca non si alza o finché puoi (circa 10-20 secondi).
    2. Batti le mani, grida o colpisci il piede a terra per spaventarla. Una mucca dal carattere volubile normalmente prova a sollevarsi, se viene intimorita da un rumore o un movimento improvviso. Se ha un temperamento mite, invece, non ci proverà nemmeno.
    3. Prova a soffocarla. Sembra davvero crudele, ma è un vecchio trucco che funziona quando si ha a che fare con una mucca testarda. Tutto ciò che devi fare è mettere saldamente le mani sulla bocca e sulle narici, in modo che non possa respirare. Quando comincia a non ricevere più aria, solitamente cerca di mettersi in piedi.
      • Prova a usare questo metodo solo per 10-20 secondi. Se non si alza dopo 20 secondi, allora togli le mani per farla respirare.
    4. Colpiscila con un pungolo per il bestiame. Si tratta di un altro trucco poco corretto, ma toccare la zona glabra sotto la coda con una bacchetta per pungolare il bestiame è un modo che fa sobbalzare qualsiasi mucca, per stimolarla a stare in piedi.
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    Quando (e se) si sarà alzata, afferra la coda per impedire che si accasci. Di certo non vorrai che rischi una frattura alle zampe o una lussazione all’anca, se dovesse cadere di nuovo.
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    Cerca di mantenerla in piedi per qualche minuto. Se riesci a farlo, sarà meno debole quando in seguito cercherà di sollevarsi nuovamente.
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    Se si accascia di nuovo, lasciala riposare per qualche minuto prima di provare a sollevarla ancora.
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    Tienila d’occhio finché non sarai certo che abbia capito come gestirsi da sola. Accade spesso che, una volta in piedi, la zampa si ristabilisca molto presto, mettendo l’animale in condizione di provvedere al vitello, senza procurare nessun altro problema.
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Metodo 1
Metodo 1 di 1:

Quando non Riesce Assolutamente a Reggersi sulle Zampe

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    Mettila a suo agio. Il che significa eseguire le seguenti manovre:
    1. Sposta le zampe posteriori in una posizione comoda e naturale, se ha già cercato di alzarsi e le zampe sono storte.
    2. Mungila, facendo uscire il colostro, mentre si trova stesa (sì, puoi mungerla mentre è sdraiata) dopo un parto. Puoi nutrire il vitello usando un biberon o portandolo alla mammella per farlo succhiare. Tienilo sdraiato sullo stesso livello della mammella, in modo che si nutra adeguatamente. Dovrai guidare la bocca verso il capezzolo.
    3. Separa il vitello dalla madre, se lei si trova nel fienile della stalla, oppure fai un recinto temporaneo per lui nelle vicinanze, se lei sta in uno spazio più ampio. Assicurati di portarlo dalla madre dopo un intervallo di qualche ora per farlo allattare.
    4. Blocca le zampe posteriori (se sospetti che possa tentare di alzarsi, quando non la controlli e la assisti) per evitare eventuali fratture quando ci prova e si accascia. Legarle le zampe abbassa le probabilità di fratture, lussazioni dell’anca o di strappi muscolari. Posiziona le zampe lasciando uno spazio di 40 cm e sopra l’articolazione del garretto lega una fascia o un po’ di spago per imballaggio, in modo che non sia troppo stretto e non fermi la circolazione. Non preoccuparti perché, se è fatta bene, la legatura non impedirà che la mucca si alzi da sola.
    5. Tienila al caldo, pulita, protetta e ben nutrita. Cambiale frequentemente la paglia intorno, in modo che la parte posteriore e le mammelle siano sempre pulite. Se non si trova nella stalla, ma all’esterno e la temperatura è bassa, prepara un frangivento con le balle (di qualunque tipo e dimensione) attorno a lei in semicerchio e metti sopra un telo, così da creare un riparo. Il telo aiuterà a conservare il calore del corpo nelle giornate ventose e/o umide. Portale fieno e acqua fresca, anche se sta stesa solo per qualche ora.
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    Il veterinario potrebbe prescrivere la somministrazione di antinfiammatori, vitamina E, selenio e steroidi per aiutare la guarigione e ridurre il gonfiore.
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    Controllala con una certa frequenza e continua con le manovre per metterla in piedi. Se ancora non si sorreggere, escogita un modo per sollevarla.
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    Capovolgila un paio di volte al giorno, in modo che non stia poggiata sullo stesso lato tutto il tempo. È consigliabile perché, in caso contrario, possono formarsi le cosiddette “piaghe da decubito” a causa della pressione costante e si rischia che i muscoli su cui è sdraiata provochino dolore e spossatezza.
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    La maggior parte delle mucche si alza dopo poche ore o pochi giorni, soprattutto se c’è qualcuno che dà loro un aiuto costante. Sostienila a ogni tentativo che fa. Molte persone si mettono in fila dietro la coda per tenerla ferma prima che si accasci di nuovo.
    • Più tempo riuscirai a tenerla dritta sulle zampe, meglio sarà!
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    Se è stata stesa per un po’, è probabile che si abbiano conseguenze poco piacevoli e, in questo caso, potrà essere necessario praticare l’eutanasia.
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Consigli

  • A ogni modo, se una mucca non mostra alcun sintomo di infermità, ma è solo un po’ debole e non riesce ad alzarsi, è opportuno seguire i passaggi descritti sopra. Tutto ciò che un veterinario può fare è somministrarle un po’ di vitamina E, selenio e/o steroidi, per aiutarla nel processo di guarigione, e metterla a riposo, se non manifesta l'intenzione di alzarsi dopo alcuni giorni di duro incoraggiamento. Tuttavia, se hai la forza di aspettare, è noto che alcune mucche si sono rimesse dopo diverse settimane. Avrà bisogno di cibo, acqua, protezione, tentativi di sollevamento e rotazione della posizione, ma anche di qualche seduta di fisioterapia alla zampa indebolita durante il periodo della convalescenza.
  • È necessario conoscere la differenze sintomatologiche tra una mucca che non si alza a causa di una paralisi dei nervi ed eventuali mastiti, metriti o febbre da latte.
    • Febbre da latte: le mucche affette dalla sindrome della vacca a terra (o downer cow syndrome) danno l’impressione di essere deboli, fiacche e assonnate e possono avere spesso la testa rivolta verso il fianco. La temperatura del corpo e la frequenza cardiaca sono più basse del normale. La maggior parte delle mucche con febbre da latte mostrano i sintomi entro 48 ore dal parto.
    • Metrite: spesso si verificano infezioni uterine dopo un parto difficile o se la mucca non ha espulso la placenta. I soggetti che presentano queste infezioni non hanno sintomi a pochi giorni o fino a una settimana dal parto. Dopodiché avranno temperatura alta o al di sotto del normale, frequenza cardiaca elevata, disidratazione e affanno, inappetenza e poca sete, diarrea.
    • Mastite: è un’infezione delle mammelle, che si verifica quando uno o più quarti della mammella si infettano a causa di un contagio, specialmente se si sdraia di fianco nel fango o nel letame. È un problema che riguarda in modo principale i capi di bestiame di genere femminile. La mastite si localizza perlopiù su un quarto della mammella, ma nei casi in cui non sia localizzata, la mucca mostra sintomi di febbre alta e inappetenza. Questa infezione può verificarsi in qualsiasi momento durante l’allattamento, che sia subito dopo il parto o no.
      • In tutti i tre casi descritti sopra, una mucca che presenta sintomi di febbre, inappetenza, diarrea, affanno o respirazione lenta dovrà essere visitata dal veterinario immediatamente.
  • È sempre meglio contattare il veterinario specializzato nelle cure di animali di grossa taglia, se hai problemi con una mucca affetta dalla sindrome della vacca a terra, che non riesce ad alzarsi dopo il parto di un vitello di grosse dimensioni. Il medico valuterà la situazione e ti darà suggerimenti e farmaci che accelereranno il processo di guarigione.
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Avvertenze

  • Consulta un veterinario per conoscere i farmaci appropriati da somministrare a una mucca affetta dalla sindrome della vacca a terra. Una terapia inadeguata può peggiorare le condizioni di salute o causare la morte dell’animale.
  • È opportuno saper riconoscere se i sintomi di una mucca che non riesce ad alzarsi siano dovuti semplicemente a un infortunio oppure causati da una malattia o da problemi più gravi.
  • Stai attento alle mucche che improvvisamente si alzano e ti girano attorno. Alcune di loro possono indurti a pensare che sono malate, mentre puoi rimanere intrappolato tra loro e uno spazio difficile da gestire, se non sei prudente o non hai nessun genere di arma con cui proteggerti.
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Cose che ti Serviranno

  • Sollevatori per bestiame e/o qualche tipo di cinghia
  • Trattore con caricatore frontale (facoltativo, se la mucca non si trova in un fienile)
  • Vitamina E, selenio e/o steroidi prescritti dal veterinario
  • Balle di fieno o di paglia (facoltative, se la mucca non si trova in un fienile)
  • Telo
  • Paglia fresca
  • Secchio per l’acqua
  • Fieno fresco
  • Biberon per vitello con tettarella
  • Pungolo per bestiame
  • Cavezza (facoltativa)
  • Tu e un altro aiutante

Riferimenti

  1. Thomas H.S. Essential Guide to Calving Chapter 6: Complications Following Pregnancy and Birth. USA: Versa Press. 2008. pp. 130-132, 139-142.

Informazioni su questo wikiHow

KL
Co-redatto da:
Karin Lindquist
Laurea di Primo Livello in Scienze Agrarie e Tecnologie Animali
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Karin Lindquist, un membro fidato della comunità wikiHow. Karin Lindquist ha conseguito una Laurea di Primo Livello in Scienze Agrarie e Tecnologie Animali alla University of Alberta, in Canada. Ha oltre 20 anni di esperienza lavorativa con bestiame e coltivazione. Ha lavorato per un veterinario di medicina mista, ma anche come rappresentante commerciale in un negozio di prodotti agricoli e assistente di ricerca specializzata in pascolo, suolo e coltivazione. Attualmente lavora come specialista in consulenze agricole in merito a foraggio e carne bovina, offrendo assistenza agli agricoltori su varie questioni riguardanti l'allevamento del bestiame e la coltura foraggera. Questo articolo è stato visualizzato 15 410 volte
Categorie: Animali
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