Quando i bambini di 1-2 anni diventano grandi, cominciano a imporsi e a voler saggiare il terreno da soli. Molte volte, questo voler testare gli eventi li porta semplicemente a dire “no” a tutto. Il fascino di questa parola parte dal fatto che cominciano a prendere coscienza della loro individualità e che hanno dei desideri propri. Fortunatamente, questa fase del rifiuto, prima o poi, passa. Nel frattempo, ci sono dei metodi di cui ti puoi avvalere quando c'è il rifiuto a fare qualcosa, come coinvolgere e guidare il bambino.

Metodo 1
Metodo 1 di 2:

Lavorare sui "No"

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    Quando fai delle domande al bambino, dagli delle alternative. Sarà difficile per lui rispondere con un "no" a domande che non prevedono che la risposta sia sì o no. Dare la possibilità di scegliere tra due alternative lo farà sentire padrone della situazione, e non sentirà di dover opporre resistenza.[1] Ad esempio:
    • Potresti chiedere: "Preferisci lavarti i denti adesso o dopo aver giocato per altri due minuti?". Con entrambe le risposte si laverà i denti. Potresti anche renderla più divertente così: "Vuoi fare il bagno e profumare subito di pulito o vuoi fare il bagno più tardi e intanto puzzare come un maialino?".
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    Se il bambino temporeggia nel dare una risposta, fai il conto alla rovescia. Se gli stai chiedendo di fare una scelta, ma non ti risponde, come per dire "no", inizia a fare il conto alla rovescia. Digli che inizierai a contare fino a cinque e che poi dovrà dirti cosa preferisce, altrimenti sceglierai tu per lui.
    • È una tecnica che non funziona sempre, ma vale la pena provare a verificare.
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    Di’ al tuo bambino quello che vorresti, invece di quello che non vorresti. Se continui a utilizzare la parola "no", è più probabile che tuo figlio persista nel rifiutarsi di fare ciò che gli viene chiesto. Quando sente "No, non puoi mangiare le caramelle", oppure "No, non puoi correre dentro casa", gli genera l'impressione che dire di no dia alla persona che lo dice più autorità.[2] . Prova, invece, ad essere positiva dicendo a tuo figlio cosa vorresti che facesse.
    • Al posto di dire "Non giocare nella sabbionaia, perché ti sporchi tutto!", prova con "Vorrei davvero che stessi qui con me, finché non ho finito, così non ti sporcherai quella bella maglietta!".
    • Controlla il tuo tono di voce. Se non si tratta di un'emergenza, stai calma e tieni un tono di voce fermo.
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    Cerca di farti rispondere in modi diversi. Prova ad ampliare le risposte che ti può dare tuo figlio, in modo che capisca che ci possono essere molti altri modi di rispondere oltre al "no". Quando è contento o tranquillo, insegnagli parole come "forse", "probabilmente", "può darsi". Fagli capire il significato di queste parole e come utilizzarle. Darai così delle alternative che potranno sospendere gli inarrestabili "no".
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    Fornisci delle motivazioni alle tue richieste. Anche all'età di 1-2 anni è possibile fare dei ragionamenti con il bambino. Se alle tue richieste fornisci delle motivazioni incisive e veloci da capire, sarà più incline ad ascoltarti. Per esempio:
    • Se gli dici "Non mangiare le caramelle prima di andare a dormire, per favore. O potresti avere male alla pancia durante la notte", anziché "Non metterti a mangiare le caramelle adesso! Sai che devi andare a dormire!", sarà più facile che il bambino reagisca positivamente alla prima frase.[3]
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    Cerca di rilassarti. A parte il fatto che si tratta di una fase che alla fine scomparirà, hai alcuni assi nella manica di cui avvalerti per giocare alla pari. Trovare una soluzione ai conflitti che nascono quando un bambino dice no tutte le volte può essere complicato e stancante. Ma è una fase naturale della sua crescita, cerca quindi di affrontare questi rifiuti in modo diretto ma con un approccio rilassato.
    • Se dovessi essere troppo esigente in risposta a un suo rifiuto di fare qualcosa, potresti farlo sentire indifeso o ancora più restio, e potresti indurlo a diventare ancora più ribelle. Prova, invece, a rilassarti e a selezionare quali sono le occasioni in cui è meglio non sorvolare.
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Metodo 2
Metodo 2 di 2:

Tratta il tuo Bambino come un Adulto

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    Sfrutta l'imitazione a tuo vantaggio. I bambini tendono ad emulare gli adulti che hanno intorno. Durante la fase di rifiuto del bambino, puoi utilizzare questo comportamento a tuo vantaggio. Invece di insistere chiedendogli di svolgere un compito che non vuole fare, fallo tu di fronte a lui. Per dare un risalto maggiore, mentre lo fai, puoi anche commentare con una frase del genere: "È un compito da grandi". Ad esempio:
    • Se non vuole indossare la giacca anche se fuori fa freddissimo, mostragli che tu indossi una giacca perché non vuoi prendere il raffreddore e poi ammalarti.
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    Fai credere al bambino che hai bisogno del suo aiuto. Se gli fai intendere che non sai come fare qualcosa e che hai bisogno del suo aiuto, sarà più propenso a svolgere il compito che vorresti facesse. Puoi riuscirci con tre diversi modi: puoi mostrarti distratta, puoi far sembrare che stai sbagliando o che non sei capace.[4] :
    • Mostrati distratta. Ad esempio, se il bambino si rifiuta di riordinare i suoi giocattoli, mentre ti sta guardando, puoi prenderne tu stessa alcuni e metterli in posti strani, come nel cesto della lavatrice, nella credenza o sotto un cuscino. Il bambino probabilmente ti rimprovererà per esserti dimenticata il posto dove andrebbero messi, e prenderà alcuni dei suoi giochi per metterli via al posto giusto.
    • Comportati male. Ad esempio, la prossima volta che prevedi un conflitto durante il pasto, inizia a mangiare il suo cibo dal suo piatto, e utilizza le sue posate. Con molta probabilità lo sentirai dire "È mio!", e vorrà poi finire il resto del cibo, per non farlo andare nello stomaco sbagliato.
    • Mostrati incapace. Ad esempio, infilati le scarpe nel piede sbagliato, e assicurati che il bambino ti stia guardando. Prova a dire qualcosa tipo "Sono pronta per andare a scuola! E tu?". Quando il bimbo ti vedrà fare qualcosa di sbagliato, con molta probabilità riderà e ti correggerà. Ti farà poi vedere come avresti dovuto fare, indossando le sue scarpe in modo corretto.
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    Cerca di ritardare i capricci tenendo testa al gioco. Molti capricci sono causati dalla fame, dalla stanchezza o dalla frustrazione. Per evitare questi sentimenti, quando si tratta del tuo bambino, poni delle aspettative ragionevoli. Fissare degli obiettivi lo aiuta ad avere un quadro chiaro di come si svolgerà la giornata, invece di fargli immaginare che, dopo una determinata attività, ci sarà tempo per un gelato o per un altro dolcetto. Ad esempio:
    • Prima di andare a fare la spesa, stabilisci le aspettative. Finché ha ancora un buono stato d'animo, descrivigli che andrete a comprare solamente il latte, i cereali, la frutta e altre cose per mamma o papà. Poi chiedigli cosa vorrebbe per sé (ma concedi solo due alternative) e spiega che cosa farete entrambi al negozio prima di tornare a casa. Poco prima di raggiungere il negozio, ricordagli cosa comprerai e cosa prenderai per lui, sulla base della scelta che ha fatto in precedenza.
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    Premia la buona condotta con affetto. Gratificare i bambini può essere difficile perché imparano in fretta; se si comportano in un determinato modo e vengono premiati con dei dolci, crederanno che, quando agiscono nella stessa maniera, otterranno sempre dei dolci. Premia, invece, un buon comportamento con degli abbracci, dei baci o con delle coccole – "cose" che sono sempre facilmente disponibili.
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    Cerca di utilizzare la psicologia inversa. Si tratta di una strategia con cui induci il bimbo a credere che non vuoi che faccia qualcosa, che, invece, vorresti facesse.[5] È un metodo che funziona quando sembra che non ci siano altre opzioni disponibili e sei stufa di sentirti dire di no. Ad esempio:
    • Se vuoi che tuo figlio prenda un medicinale ma lui si rifiuta, prova dicendo qualcosa tipo "Però non sono sicura che tu possa prendere questo medicinale per stare meglio, perché di solito solo gli adulti sono abbastanza coraggiosi per assumerlo…". Con molta probabilità ti dirà che è grande abbastanza e altrettanto coraggioso. Ricorda di elogiarlo e premiarlo con un gesto d'affetto, dopo che ha fatto quel volevi facesse.
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Consigli

  • Si presenteranno sicuramente delle occasioni in cui non ci saranno scelte, in cui non potrai giocare con lui, in cui dovrai per forza dire "No, non puoi", punto e basta. Il genitore sei tu e solo tu puoi sapere qual è la cosa migliore per tuo figlio. Specialmente quando c'è di mezzo la sicurezza, allora un semplice "no" sarà sufficiente e il bambino dovrà capire che hai l'autorità per dirlo.
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Avvertenze

  • Se dovessi sentire di aver bisogno di aiuto o di un intervento per bilanciare meglio il rapporto con tuo figlio, chiedi a un professionista o a qualcuno che ci è già passato prima.
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Categorie: Comunicazione | Genitori
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