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La ficcanasa La purciaròla
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

BBONE NOVE.1

     Io le nove le so dda fra Ssiconno2
Er laïco der padre Dejjantoni,3
C’oggni sera co’ ccerti chiacchieroni
Legge li fojji e mmette in paro er monno.

     Bbe’ ddunque in Francia er Re li framasoni
Nun ce lo vonno ppiù, nnun ce lo vonno;
E ss’ingeggneno a ffa cquello che pponno
Pe’ llevàsselo4 for de li cojjoni.5

     Quelle sò ttutte sette indemogratiche,
Disce er frate, che vvonno l’arcanìa,6
Ma llassa fà7 le potenze alleatiche.

     Adesso l’alleatichi tratanto
Vanno ar campo der càlisce8 in Turchia,
E ddoppo9 in Francia sentirai che spianto!10

[Giugno 1835.]

  1. [Questo sonetto è senza data; ma dall’esservi accennate come prossime le grandi manovre che nel luglio e agosto del 1835 si fecero dalle truppe russe e prussiane nel campo di Kalisch in Polonia, io argomento che fosse scritto nel giugno di quell’anno, quando cioè il Diario di Roma cominciò a preannunziare come cosa di somma importanza politica le dette manovre, e le conferenze che in tale occasione i sovrani alleati di Russia, Prussia e Austria tennero sugli affari d'Europa a Kalisch e a Toeplitz.]
  2. Fra Secondo.
  3. Il reggente del Convento di S. Agostino. [Il laico poi vuol dire: “il frate converso che gli serviva come da ordinanza.„]
  4. Per levarselo.
  5. [Infatti, poco dopo, cioè il 28 luglio 1835, seguì l’orribile attentato del Fieschi contro Luigi Filippo. V. il sonetto: La notizzia ecc., 14 agosto 35.]
  6. L’anarchia.
  7. Ma tu lascia fare.
  8. Così il volgo pronuncia calice. Qui equivoco con Kalisch, dove il Russo fece campo di esercizi militari. [V. la nota 1.]
  9. E dopo di ciò.
  10. Eversione, sperpero, spiantamento.

Note

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