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L’idolatria d’Israele. ISAIA, 58. Il vero digiuno.

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genieadultera, che non fai altro che fornicare, accostatevi qua.

4 Sopra cui vi sollazzate voi? sopra cui allargate la bocca, ed allungate la lingua? non siete voi figliuoli di misfatto, progenie di falsità?

5 Voi, che vi riscaldate dietro alle querce, sott’ogni albero verdeggiante, che scannate i figliuoli[1] nelle valli, sotto alle caverne delle rocce.

6 La tua parte è nelle pietre pulite de’ torrenti; quelle, quelle son la tua sorte; a quelle eziandío hai sparse offerte da spandere, e presentate oblazioni; con tutte queste cose potrei io esser rappacificato?

7 Tu hai posto il tuo letto sopra i monti alti ed elevati; e sei eziandío salita là, per sacrificar sacrificii.

8 Ed hai messa la tua ricordanza dietro all’uscio, e dietro allo stipite; conciossiachè tu ti sii scoperta, sviandoti da me; e sii salita, ed abbi allargato il tuo letto, ed abbi fatto patto con alcuni di coloro; tu hai amata la lor giacitura, tu hai spiato il luogo.

9 Ed hai portati al Re presenti d’olii odoriferi, con gran quantità delle tue composizioni aromatiche; ed hai mandati i tuoi ambasciatori fino in paese lontano, e ti sei abbassata fino all’inferno.

10 Tu ti sei affaticata nella lunghezza del tuo cammino; tu non hai detto: La cosa è disperata; tu hai ritrovata la vita della tua mano, perciò tu non ti sei stancata.

11 E di cui hai tu avuta paura? chi hai tu temuto? conciossiachè tu abbi mentito, e non ti sii ricordata di me, e non te ne sii curata? non mi sono io taciuto, anzi già da lungo tempo? e pur tu non mi hai temuto.

12 Io dichiarerò la tua giustizia, e le tue opere, che non ti gioveranno nulla.

13 Quando tu griderai, liberinti quelli che tu aduni; ma il vento li porterà via tutti quanti, un soffio li torrà via; ma chi spera in me possederà la terra, ed erederà il monte della mia santità.

14 Ed ei si dirà: Rilevate, rilevate le strade, acconciatele; togliete via gl’intoppi dal cammino del mio popolo.

15 Perciocchè, così ha detto l’Alto, e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui Nome è il Santo: Io abito in luogo alto, e santo, e col contrito, ed umile di spirito[2]; per vivificar lo spirito degli umili, e per vivificare il cuor de’ contriti.

16 Conciossiachè io non contenda in perpetuo, e non mi adiri in eterno[3]; perciocchè altrimenti ogni spirito, e le anime che io ho fatte, verrebber meno per la mia presenza.

17 Io sono stato adirato per l’iniquità della sua cupidigia, e l’ho percosso; io mi son nascosto, e sono stato indegnato; ma pur quel ribello è andato per la via del suo cuore.

18 Io ho vedute le sue vie, e pur lo guarirò, e lo ricondurrò, e restituirò consolazioni a lui, ed a quelli d’infra lui che fanno cordoglio.

19 Io creo ciò ch’è proferito con le labbra[4]; pace, pace al lontano[5], ed al vicino, dice il Signore; ed io lo guarirò.

20 Ma gli empi sono come il mare sospinto, il quale non può quietare, e le cui acque cacciano fuori pantano e fango.

21 Non vi è niuna pace per gli empi; ha detto l’Iddio mio.

58
 GRIDA con la gola, non rattenerti: alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo i suoi misfatti, ed alla casa di Giacobbe i suoi peccati.

2 Ben mi cercano ogni giorno, e prendono piacere di saper le mie vie, a guisa di gente che si adoperi a giustizia, e non abbia lasciata la Legge dell’Iddio suo; mi domandano de’ giudicii di giustizia, prendono piacere di accostarsi a Dio.

3 Poi dicono: Perchè abbiamo digiunato e tu non vi hai avuto riguardo? perchè abbiamo afflitte le anime nostre, e tu non vi hai posta mente? Ecco nel giorno del vostro digiuno, voi trovate del diletto, e riscotete tutte le vostre rendite.

4 Ecco, voi digiunate a liti, ed a contese[6], e per percuotere empiamente col pugno; non digiunate più come fate oggi, se voi volete che la vostra voce sia esaudita da alto.

5 Il digiuno che io approvo, e il giorno che l’uomo deve affliggere l’anima sua è egli tale? nominerai tu questo digiuno, e giorno accettevole al Signore, che l’uomo chini il capo come un giunco, e si corichi nel cilicio, e nella cenere?

6 Non è questo il digiuno che io approvo: che si sciolgano i legami di empietà, che si sleghino i fasci del giogo[7], e che si lascino andar franchi quelli che son fiaccati, e che voi rompiate ogni giogo?

7 E che tu rompi il tuo pane a chi ha fame[8], e che tu raccolga in casa i poveri erranti; che quando tu vedi alcuno ignudo, tu lo copri, e non ti nascondi dalla tua carne?

8 Allora la tua luce spunterà fuori come l’alba, e il tuo ristoro germoglierà subitamente; e la tua giustizia andrà davanti a te, e la gloria del Signore sarà la tua retroguardia.

9 Allora tu invocherai, e il Signore ti risponderà, e dirà: Eccomi. Se tu togli

  1. Lev. 18. 21. 2 Re 16. 3. Ezec. 16. 20.
  2. Sal. 34. 18; 51. 17. Is. 61. 1; 66. 2.
  3. Sal. 103. 9.
  4. Eb. 13. 15.
  5. Ef. 2. 17.
  6. 1 Re 21. 9, 12, 13.
  7. Neem. 5. 113.
  8. Mat. 25. 35.

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