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Purtroppo i bambini non sono immuni da eventi traumatici e sofferenze psicologiche, come il disturbo da stress post-traumatico. Benché un'esperienza dolorosa e scioccante possa danneggiarli quando non viene raccontata ed elaborata adeguatamente, la buona notizia è che i soggetti più piccoli sono in grado di affrontare un trauma se sono sostenuti da persone adulte su cui possono fare affidamento. Prima si riconoscono i segni di un trauma, prima è possibile aiutarli a ricevere il sostegno necessario, andare avanti e rimettere insieme i pezzi della loro vita.
Passaggi
Comprendere il Trauma
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1Determina quali sono le esperienze che possono essere considerate traumatiche durante l'infanzia. Un'esperienza traumatica è un evento che terrorizza o sconvolge il bambino al punto tale da sembrargli una minaccia (reale o percepita) per la sua stessa vita, di fronte alla quale si sente estremamente vulnerabile. Gli eventi potenzialmente traumatizzanti includono:[1] [2] [3]
- Catastrofi naturali;
- Incidenti stradali e altri incidenti;
- Abbandono;
- Violenze verbali, fisiche, psicologiche e sessuali (inclusi alcuni aspetti, come l'acquiescenza o il cosiddetto "effetto compliance" – cioè la tendenza a captare tutti i piccoli segnali dell'abusante per cercare di comprendere quale risposta desideri e corrispondere poi a questa – le restrizioni e l'isolamento);
- Aggressione sessuale o stupro;
- Violenza su larga scala, come una sparatoria di massa o un attacco terroristico;
- Guerra;
- Atti di bullismo violenti/intensi o persecuzione;
- Essere testimone di traumi altrui (come assistere a violenze).
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2Tieni conto che ognuno reagisce in modo diverso. Se due bambini vivono la stessa esperienza, possono manifestare sintomi diversi o di diversa gravità.[4] Ciò che traumatizza un bambino può essere appena sconvolgente per un suo coetaneo.
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3Considera i sintomi del trauma nei genitori e in altre persone vicine al minore. Un genitore affetto da disturbo da stress post-traumatico può indurre nel proprio figlio una risposta traumatica. Tale reazione potrebbe essere persino più grave perché il minore percepisce questo atteggiamento nel mondo adulto che lo circonda, specialmente nei genitori con cui si sente in forte sintonia.[5]Pubblicità
Fare Attenzione ai Sintomi Fisici
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1Presta attenzione alle variazioni nella personalità del bambino. Confronta il modo in cui agisce con il modo in cui agiva prima del trauma. Se noti reazioni esasperate o un evidente cambiamento rispetto alla sua normale condotta, probabilmente c'è qualcosa che non va.
- È possibile che il minore sviluppi una nuova personalità (ad esempio, una ragazza sicura di sé diventa all'improvviso una persona fragile e accomodante) oppure oscilli in maniera considerevole tra vari stati d'animo (ad esempio, un ragazzo alterna tra l'introversione e l'aggressività).[6]
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2Considera la facilità con cui si innervosisce. Un bambino traumatizzato può piangere e lamentarsi per situazioni molto banali che prima magari non lo avrebbero irritato così tanto.
- Potrebbe turbarsi eccessivamente quando gli sovviene un ricordo legato al trauma: ad esempio, diventa molto ansioso o piange quando vede un oggetto o una persona che gli ricorda quello che è successo.[7]
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3Individua i segni della regressione. È possibile che il minore manifesti atteggiamenti più infantili, come succhiarsi il pollice e bagnare il letto (enuresi notturna).[8] Si verifica soprattutto nei casi di violenza sessuale, ma si può riscontrare anche in altri tipi di trauma.[9]
- I bambini con disabilità nello sviluppo possono manifestare più facilmente una regressione e, di conseguenza, è più difficile capire se quest'ultima è correlata o meno a un evento traumatico.
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4Nota se si mostra passivo e acquiescente. I bambini traumatizzati possono cercare di soddisfare i loro abusanti o evitare di irritarli, soprattutto se si tratta di adulti. In genere, distolgono l'attenzione dalla minaccia, manifestano acquiescenza e/o si sforzano di essere "perfetti".[10]
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5Cerca i segni della rabbia e dell'aggressività. Un minore traumatizzato può comportarsi male, sviluppare numerose frustrazioni e avere parecchi scatti d'ira. Potrebbe persino diventare aggressivo verso gli altri.[11]
- Magari sembra insolente o si mette spesso nei guai.[12] Questo comportamento è più evidente a scuola.
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6Nota se sta male fisicamente, ad esempio potrebbe avere mal di testa, vomito o febbre. Spesso i bambini reagiscono ai traumi e allo stress manifestando sintomi fisici che probabilmente non sono riconducibili a nessuna malattia.[13] Tali sintomi possono peggiorare quando il minore deve fare qualcosa relazionato al trauma (ad esempio, andare a scuola dopo una violenza consumata tra le mura scolastiche) o quando è stressato.Pubblicità
Fare Attenzione ai Sintomi Psicologici
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1Individua i cambiamenti comportamentali. Se tuo figlio agisce in modo diverso rispetto a come agiva prima dell'evento traumatico, questa situazione potrebbe indicare che qualcosa non quadra. Nota se c'è un incremento degli stati ansiosi.[14]
- È normale che, dopo aver subito un trauma, i bambini abbiano difficoltà nella vita quotidiana. Possono ribellarsi al fatto di doversi addormentare, andare a scuola o passare il tempo con gli amici. Il rendimento scolastico potrebbe peggiorare e c'è il rischio che si manifestino regressioni comportamentali. Nota gli aspetti più problematici dopo un evento traumatico.[15]
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2Fai attenzione se si affeziona fortemente a persone oppure a degli oggetti. Il minore può sentirsi letteralmente perso in assenza della persona di cui si fida o del suo oggetto preferito, come un giocattolo, una coperta o un peluche.[16] Infatti, se non dispone della persona o dell'oggetto in questione, può inquietarsi enormemente perché non si sente al sicuro.
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3Nota se ha paure notturne. I bambini traumatizzati possono avere difficoltà ad addormentarsi o dormire tranquillamente oppure si ribellano quando devono andare a letto. In questi casi, hanno paura di restare da soli la notte, con la luce spenta o nella propria camera. Gli incubi, il terrore notturno o i brutti sogni possono aumentare.[19]
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4Vedi se è ossessionato dall'eventualità che l'evento traumatico si ripeta. È possibile che il bambino chieda continuamente se il trauma di cui è stato vittima potrebbe accadere di nuovo o che vada in cerca di misure per prevenirlo (ad esempio, invita ripetutamente a guidare piano dopo un incidente d'auto). È improbabile che le rassicurazioni degli adulti allevino le sue paure.[20]
- Alcuni bambini potrebbero essere ossessionati dal bisogno di impedire la reiterazione dell'evento doloroso, ad esempio controllano sempre l'allarme antincendio dopo un incendio scoppiato in casa. Questa paura può trasformarsi in un disturbo ossessivo-compulsivo.
- Possono riprodurre continuamente il trauma quando sono intenti in qualche lavoro creativo o giocano: ad esempio, disegnano più volte l'evento vissuto o fanno schiantare ripetutamente le macchinine contro altri oggetti.[21]
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5Considera quanto si fida degli adulti. Dal momento che gli adulti non sono stati in grado di proteggerlo in passato, potrebbe dubitare del loro intervento e decidere che nessuno è in grado di tutelare la sua incolumità.[22] È probabile che non creda più agli adulti quando cercano di rassicurarlo.
- Se un bambino è stato traumatizzato, scatta in lui un meccanismo di difesa che lo porta a diffidare degli altri, perché non riesce a sentirsi al sicuro accanto a nessuno e in nessun luogo.[23]
- Se è stato vittima di una violenza, può iniziare addirittura a temere tutti gli adulti. Ad esempio, una ragazza ferita da un uomo alto e biondo potrebbe avere paura di suo zio alto e biondo solo perché somiglia a chi l'ha ferita.
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6Nota se ha paura di determinati luoghi. Se un bimbo vive un evento traumatico in un posto particolare, è probabile che lo eviti o ne abbia paura.[24] In alcuni casi, potrebbe tollerarlo grazie alla presenza di una persona che gli vuole bene o un oggetto transizionale, ma probabilmente non sopporterebbe l'idea di essere lasciato lì da solo.
- Ad esempio, un bambino che ha subito violenze da uno psicoterapeuta può urlare e piangere se vede l'edificio in cui si trova lo studio e potrebbe persino farsi prendere dal panico se sente la parola "psicoterapia".
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7Fai attenzione se si sente in colpa o ha vergogna. Il bambino può sentirsi responsabile dell'evento traumatico per qualcosa che ha fatto, detto o pensato.[25] Queste paure non sono sempre razionali. Può attribuirsi la colpa di una situazione in cui non ha fatto nulla di male e che non avrebbe potuto migliorare in nessun modo.[26]
- Queste convinzioni rischiano di favorire comportamenti ossessivo-compulsivi. Ad esempio, se un ragazzo e sua sorella stavano giocando in giardino con la terra quando si è verificato l'evento traumatico, in seguito potrebbe sentire il bisogno di tenere tutti perfettamente puliti e incontaminati.
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8Nota il modo in cui interagisce con gli altri bambini. Capita che un minore traumatizzato si senta escluso e non sappia interagire normalmente con i coetanei o non sia affatto interessato a loro. In alternativa, potrebbe raccontare o riprodurre l'evento traumatico, infastidendo o turbando gli altri bambini.
- Può avere difficoltà a stringere e coltivare le amicizie o a mettere in atto dinamiche relazionali appropriate. C'è il rischio che manifesti un atteggiamento passivo verso i suoi coetanei o provi a controllarli o maltrattarli.[27] In altri casi, potrebbe isolarsi perché non riesce a entrare in sintonia con gli altri.[28]
- Se è stato vittima di un abuso sessuale, potrebbe provare a mimare l'esperienza subita durante il gioco, quindi è importante osservarlo mentre interagisce con i suoi coetanei dopo il trauma.[29]
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10Esamina quali paure esterna. Un bambino traumatizzato tende a sviluppare nuove paure, parlandone o preoccupandosene eccessivamente.[32] Sembra che niente riesca ad alleviare la sua angoscia e rassicurarlo del fatto che non corre pericoli.
- Ad esempio, se ha vissuto una catastrofe naturale o è un rifugiato, potrebbe essere ossessionato dalla preoccupazione che la sua famiglia non sia al sicuro o non abbia un posto dove vivere.
- Può essere assillato dai pericoli a cui potrebbero andare incontro i suoi parenti e cercare di proteggerli.[33]
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11Fai attenzione ai gesti autolesionistici o se medita il suicidio. Un bambino traumatizzato potrebbe parlare spesso di morte, regalare oggetti, smettere di socializzare e dare istruzioni relative alla sua dipartita.
- Dopo un trauma, alcuni bambini sono ossessionati dalla morte e possono parlarne eccessivamente o informarsi in misura notevole, anche se non meditano il suicidio.[34]
- Se è avvenuto un lutto in famiglia, parlare di morte non è sempre segno di un comportamento suicidario. A volte, indica solo che il bambino sta cercando di capire la morte e la caducità della vita. Tuttavia, se capita spesso, è preferibile approfondire per vedere se c'è qualcosa che non va.
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12Tieni d'occhio i sintomi riconducibili all'ansia, alla depressione o alla spavalderia. Se sospetti qualche problema, porta tuo figlio da uno psicologo o uno psichiatra.
- Osserva le abitudini alimentari, il sonno, l'umore e la concentrazione. Se qualcosa nel bambino cambia drasticamente o sembra insolito, è meglio investigare.[35]
- Il trauma può essere confuso con altri disturbi. Ad esempio, dopo aver subito un brutto shock, alcuni bambini diventano iperattivi, impulsivi e incapaci di concentrarsi – un comportamento che viene spesso ricondotto al disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Altri possono sembrare insolenti o aggressivi – un atteggiamento considerato talvolta un semplice problema comportamentale. Se qualcosa non va, rivolgiti a un professionista della salute mentale.[36]
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Andare Avanti
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1Tieni presente che, sebbene un bambino non manifesti i suddetti sintomi, non vuol dire che non abbia nessun problema. Un evento traumatico ha effetti anche su un soggetto di tenera età, ma quest'ultimo potrebbe reprimere le sue emozioni per il bisogno di mostrarsi forte o coraggioso di fronte alla famiglia o per il timore di turbare gli altri.[37]
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2Ricorda che un minore traumatizzato deve essere accudito con particolare attenzione affinché superi quanto gli è accaduto. Dovrebbe avere l'opportunità di esternare quello che prova in relazione all'evento, ma anche poter fare cose che lo distraggano completamente dall'esperienza che ha vissuto.[38]
- Se si tratta di tuo figlio, digli che può venire da te ogni volta che ha paure, domande o dubbi di cui vuole parlare. In questi casi, prestagli tutta la tua attenzione e convalida i suoi sentimenti.[39]
- Se l'evento traumatico ha fatto notizia (come una sparatoria a scuola o una catastrofe naturale), diminuisci la sua esposizione alle fonti mediatiche e controlla l'uso che fa di TV e Internet. Se è esposto ripetutamente a quanto è accaduto tramite le notizie, il suo recupero potrebbe complicarsi.[40]
- Offrendogli sostegno emotivo, puoi ridurre il rischio che il trauma diventi insuperabile o attenuare le sue conseguenze.
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3Tieni gli occhi aperti anche se i sintomi del trauma non emergono immediatamente. Capita che alcuni bambini non manifestino alcuna rabbia per settimane o addirittura mesi.[41] In simili circostanze, non è opportuno spingerli ad analizzare ed esprimere i propri sentimenti. È possibile che impieghino tempo per elaborare quello che è accaduto.
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4Cerca subito aiuto se il trauma lascia strascichi. Le risposte, le reazioni e l'intelligenza di chi è direttamente responsabile di un bambino influiscono sulla capacità del minore di far fronte a un evento traumatico.
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5Consulta uno psicoterapeuta o uno psicologo se non riesce ad affrontare quello che ha vissuto. Anche se l'amore e il sostegno emotivo sono molto utili, a volte ai bambini serve molto di più per riprendersi da un evento terrificante. Non avere paura di chiedere aiuto per tuo figlio.[42]
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6Valuta la terapia più giusta. I percorsi terapeutici che possono favorire il recupero del bambino includono la psicoterapia, la psicoanalisi, la terapia cognitivo-comportamentale, l'ipnoterapia e la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari.
- Se l'evento traumatico ha colpito alcuni membri della famiglia o se ritieni opportuna un'assistenza per tutta la famiglia, considera la terapia familiare.[43]
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7Non provare a superare tutto da solo. Anche se è naturale che tu voglia dare sostegno a tuo figlio, da solo sarà più difficile, specialmente se anche tu sei stato vittima dello stesso trauma.[44] Il bambino percepisce che sei angosciato o spaventato, viene ovviamente condizionato da tutta questa situazione, quindi devi occuparti anche di te stesso.[45]
- Trova il tempo per parlare di quello che sta succedendo con le persone a cui vuoi bene, come il tuo partner e gli amici. Esternando ciò che provi, puoi gestire le tue emozioni e sentirti meno solo.
- Se tu o una persona cara state vivendo un periodo molto difficile, cerca un gruppo di sostegno.
- Se ti avvilisci, chiediti di che cosa hai bisogno in questo momento. Una doccia calda, un buon caffè, un abbraccio, mezz'ora di lettura? Prenditi cura di te stesso.
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8Incoraggialo a interagire con gli altri. I parenti, gli amici, lo psicoterapeuta, gli insegnanti e molte altre persone sono in grado di sostenere tuo figlio e la tua famiglia nel momento in cui dovete affrontare le conseguenze scaturite dall'evento traumatico. Non sei solo, e nemmeno tuo figlio.
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9Contribuisci alla sua salute. Puoi aiutarlo facendo in modo che riprenda velocemente le sue abitudini, continuando a nutrirlo correttamente, invogliandolo a giocare e indirizzandolo verso uno sport che gli permetta di socializzare con i suoi coetanei e fare moto per mantenersi in salute.[46]
- Cerca di farlo muovere (facendo passeggiate, andando al parco in bicicletta, nuotando, tuffandosi, ecc.) almeno una volta al giorno.
- L'ideale sarebbe che 1/3 dei suoi pasti sia composto dalla frutta e dalle verdure che preferisce.
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10Sii disponibile in ogni momento. Di che cosa ha bisogno? Come puoi sostenerlo? Godersi il presente è importante quanto affrontare il passato.Pubblicità
Consigli
- Se stai cercando di aiutare un bambino colpito da un evento molto doloroso, prova a informarti sugli effetti dei traumi che subiscono i soggetti più piccoli. Leggi libri e naviga su Internet in modo da avere un'idea più chiara di quello che sta passando e di come puoi aiutarlo a ricostruire il suo benessere.
- Se il bambino non riesce a riprendersi da un'esperienza traumatica, il suo sviluppo può essere compromesso. Le aree del cervello responsabili del processo linguistico, emotivo e della memoria risentono molto del trauma e le alterazioni che si verificano possono prolungarsi, oltre a condizionare il rendimento scolastico, il gioco e le amicizie.
- Può essere terapeutico per i bambini disegnare e scrivere perché in questo modo imparano a esprimere tutta la loro tristezza e vulnerabilità, oltre a buttare fuori i ricordi di quanto è accaduto. Anche se uno psicoterapeuta tende a considerare queste espressioni come comportamenti di risposta, incoraggiali a usare questi mezzi per esternare quello che sentono. Possono servire anche le storie di sopravvivenza a eventi traumatici e i racconti sul modo in cui altri bambini hanno affrontato situazioni difficili.
Avvertenze
- Se il trauma è causato da un evento ancora in atto, come una violenza, allontana il bambino da chi approfitta di lui e cerca aiuto.
- Se il minore manifesta uno di questi sintomi e non viene soccorso, potrebbe sviluppare problemi psicologici.
- Non prendertela in caso si verifichino comportamenti negativi connessi all'esperienza traumatica: il bambino non è in grado di evitarli. Risali alla radice e cerca di risolvere il problema. Fai attenzione soprattutto alla condotta legata al sonno e al pianto (e non arrabbiarti se non riesce ad addormentarsi o non smette di piangere).
Riferimenti
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- Dr Pamela Stephenson Connolly, Head Case: Treat Yourself to Better Mental Health, (2007), ISBN 978-0-7553-1721-9 – fonte di ricerca