I calcoli biliari si formano nella cistifellea e nel dotto biliare comune, strutture utilizzate dall'organismo per trasportare gli enzimi digestivi. In caso di anomalie, possono formarsi all'interno e intorno alla cistifellea. Il loro diametro varia da alcuni millimetri fino a diversi centimetri e, in genere, non procurano sintomi.[1] Molti fattori possono contribuire alla formazione dei calcoli biliari, inclusi i meccanismi metabolici, l'ereditarietà, i disturbi del sistema immunitario e i problemi di natura ambientale.[2] La diagnosi viene emessa prestando attenzione ai sintomi quasi impercettibili che li accompagnano e alle patologie che ne sono all'origine. Tuttavia, dovresti consultare il medico per ottenere una diagnosi precisa e un'adeguata terapia.

Parte 1
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Riconoscere i Sintomi dei Calcoli Biliari

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    Tieni presente che i calcoli biliari sono perlopiù asintomatici. Possono permanere per decenni senza causare effetti negativi. Nella maggior parte dei casi, non si manifesta una sintomatologia incontrovertibile quando si soffre di questa patologia. Infatti, solo il 5-10% dei pazienti sviluppa determinati sintomi. Questo aspetto può complicare l'indagine qualora dovesse sussistere un certo sospetto, quindi è necessario consultare il medico per ottenere una diagnosi precisa.[3]
    • Meno della metà dei soggetti affetti da calcolosi biliare presenta sintomi.
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    Nota se hai coliche biliari. I pazienti possono manifestare un dolore ricorrente nella parte superiore destra dell'addome (localizzato nel quadrante superiore destro) o nella zona frontale inferiore dello sterno (dolore epigastrico). Il malessere può essere persistente e accompagnato da nausea e vomito. Noto come "colica biliare", di solito dura poco più di 15 minuti e, talvolta, può irradiarsi verso la schiena.[4]
    • Sovente, dopo la prima colica biliare, si verificano altri episodi che, in genere, scompaiono da soli. Pertanto, potresti stare male solo qualche volta all'anno.
    • Questo sintomo può essere facilmente confuso con altri dolori gastrointestinali o addominali.
    • Se pensi di soffrire di coliche biliari, consulta il medico.
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    Presta attenzione a come ti senti dopo un pasto abbondante o ricco di grassi. Cerca di capire se hai dolori addominali e/o coliche biliari dopo aver mangiato qualcosa di pesante, ad esempio un piatto con pancetta e salsiccia o il cenone di Natale. È in queste occasioni che i sintomi tendono a manifestarsi.
    • Alcuni pazienti riescono a tollerare senza intervento medico le coliche biliari di minore entità non accompagnate da segni di infezione.
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    Nota se un forte dolore addominale si diffonde alla schiena o alle spalle. È il sintomo principale che indica un'infiammazione alla cistifellea, causata spesso da calcoli biliari. Di solito, peggiora quando si inspira.[5]
    • Potresti sentire questo dolore soprattutto tra le scapole e la spalla destra.
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    Controlla se hai la febbre. L'infiammazione della cistifellea è una patologia molto più seria della colica biliare e la febbre è il modo migliore per distinguerle in base alla loro gravità. Dovresti consultare immediatamente il medico se sospetti un'infiammazione alla cistifellea.
    • In genere, si sviluppa nel 20% dei pazienti, con un'incidenza più alta nei soggetti diabetici.
    • Può comportare la cancrena e la perforazione della cistifellea.[6]
    • La febbre potrebbe essere accompagnata anche da itterizia, che si presenta con l'ingiallimento del bianco degli occhi (la sclera) e della pelle.
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Parte 2
Parte 2 di 4:

Informarti sui Fattori di Rischio

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    Fai attenzione all'età. Il rischio di sviluppare calcoli biliari aumenta con l'avanzare degli anni. In effetti, l'incidenza dei calcoli aumenta tra i 60 e i 70 anni.[7]
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    Considera il sesso. Nelle donne la probabilità di una diagnosi di calcoli biliari è più alta rispetto agli uomini (due o tre volte di più). Il 25% delle donne soffre di questa patologia intorno ai 60 anni. Questo squilibrio tra i sessi è attribuibile all'effetto degli estrogeni, presenti in quantità maggiori nei soggetti femminili. In altre parole, stimolano il fegato a eliminare il colesterolo che si agglomera sotto forma di calcoli.[8] [9]
    • Le donne che seguono la terapia ormonale sostitutiva corrono un rischio maggiore di sviluppare una calcolosi biliare a causa degli estrogeni che assumono. La terapia ormonale può addirittura raddoppiare o triplicare questa probabilità. Ugualmente, anche la pillola anticoncezionale può favorire la formazione di calcoli biliari per l'effetto che produce sugli ormoni femminili.[10]
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    Tieni conto che anche la gravidanza può incidere. Il rischio di soffrire di calcoli biliari aumenta in caso di gravidanza. Inoltre, le donne incinte hanno una probabilità maggiore di manifestare sintomi, come quelli elencati precedentemente, rispetto a quelle che non sono in stato interessante.[11]
    • Rivolgiti immediatamente al medico se sospetti di avere coliche biliari o un'infiammazione alla cistifellea.
    • I calcoli biliari possono scomparire dopo la gravidanza senza chirurgia o terapie farmacologiche.
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    Fai attenzione all'ereditarietà. I nordeuropei e gli ispanici sono gruppi ad alto rischio. In alcuni popoli nativi americani, in particolare nelle popolazioni indigene del Perù e del Cile, esistono casi di soggetti affetti da calcolosi biliare.[12]
    • Considera le tue origini. Se in famiglia c'è o c'è stato un parente affetto da calcolosi biliare, la probabilità di sviluppare questa patologia è più alta. Tuttavia, gli studi riguardanti questo fattore di rischio non sono ancora definitivi.[13]
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    Considera le tue condizioni di salute o le patologie da cui sei affetto. Consulta il tuo medico curante se soffri di morbo di Crohn, cirrosi epatica o malattie ematologiche, perché sono tutti fattori che espongono al rischio di calcolosi biliare. Anche un trapianto di organi e una nutrizione parenterale prolungata possono favorire la formazione di calcoli biliari.[14]
    • Inoltre, il rischio di sviluppare sia calcoli biliari sia una colecistite, anche in assenza di calcoli, aumenta nei soggetti diabetici, probabilmente a causa del peso e dell'obesità.[15]
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    Considera che anche un certo stile di vita costituisce un fattore di rischio. È stato riscontrato che l'obesità e le diete drastiche accrescono del 12-30% il rischio di calcolosi biliare. Infatti, nei soggetti obesi, il fegato produce una quantità maggiore di colesterolo che va a comporre circa il 20% dei calcoli. In genere, il fatto di ingrassare e dimagrire con frequenza può favorirne la formazione. Il rischio è maggiore nelle persone che perdono più del 24% del loro peso corporeo o più di 1,3 chili a settimana.[16]
    • Inoltre, persino un'alimentazione ricca di grassi e colesterolo può causare la formazione di calcoli biliari composti da colesterolo (sono quelli più comuni e hanno un aspetto giallo).[17]
    • Se non pratichi sport e conduci uno stile di vita sedentario, sei esposto a un rischio più elevato di calcolosi biliare.
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    Nota che alcuni farmaci possono influire sullo sviluppo dei calcoli biliari. L'uso di pillole anticoncezionali fin da giovane età, la terapia ormonale sostitutiva ad alte dosi di estrogeni, l'assunzione ricorrente di corticosteroidi o farmaci citostatici e medicine che servono ad abbassare il colesterolo possono aumentare il rischio di sviluppare questa patologia.[18] [19]
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Parte 3
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Diagnosticare i Calcoli Biliari

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    Sottoponiti a un'ecografia addominale. È l'esame migliore per rilevare e distinguere i calcoli biliari. Si tratta di un test diagnostico per immagini indolore, mediante il quale gli ultrasuoni producono un'immagine dei tessuti molli presenti nell'addome. Un tecnico esperto può individuare i calcoli biliari nella cistifellea o nel dotto biliare comune.[20]
    • Questo esame può rilevare i calcoli biliari all'incirca nel 97-98% dei soggetti.[21]
    • La procedura comporta l'uso di una macchina che ricostruisce l'immagine della cistifellea mediante la rifrazione delle onde sonore contro gli organi del corpo. L'ecografista applicherà un po' di gel sull'addome per permettere agli ultrasuoni di attraversare il corpo e rilevare con maggiore precisione eventuali anomalie. È indolore e, in genere, dura 15-30 minuti.
    • Dovresti stare a digiuno almeno 6 ore prima dell'esame.
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    Prendi appuntamento per una tomografia computerizzata (TAC). Se il medico ha bisogno di immagini in sezioni della zona o se l'ecografia non ha prodotto dei fotogrammi chiari, potrebbe essere necessaria una TAC. Questo esame diagnostico genera un'immagine trasversale della cistifellea usando speciali radiazioni (ionizzanti) che vengono elaborate da un computer.[22]
    • Ti verrà chiesto di sdraiarti all'interno di un macchinario cilindrico che scansionerà il corpo per circa 30 minuti. La procedura è indolore e pressoché veloce.
    • In alcuni casi, il medico può prescrivere una risonanza magnetica al posto della TAC. Si tratta di un esame diagnostico per immagini simile a quello della tomografia computerizzata, ma che cattura le temporanee variazioni di posizione dei nuclei atomici per ricreare una mappa tridimensionale degli organi interni. Può durare anche un'ora, durante la quale dovrai stare steso all'interno di un apposito macchinario cilindrico.
    • La TAC non garantisce niente di più rispetto a un'ecografia, se non il fatto che può distinguere un calcolo nel dotto biliare comune, il canale che trasporta la bile dalla cistifellea all'intestino.[23]
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    Sottoponiti alle analisi del sangue. Se sospetti un'infezione all'addome, puoi sottoporti a un esame del sangue chiamato emocromo completo. Ti permette di stabilire se c'è un'infezione diffusa nella cistifellea per cui potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. Oltre alle infezioni, riesce anche a rilevare ulteriori complicazioni causate dai calcoli biliari, tra cui itterizia e pancreatite.[24]
    • Si tratta di un normale prelievo ematico. Un infermiere utilizzerà un ago di piccole dimensioni per acquisire un campione di sangue che verrà analizzato in laboratorio al fine di fornire le informazioni richieste dal medico.
    • In genere, un aumento dei globuli bianchi e un valore elevato della proteina C-reattiva indicano una colecistite acuta, ovvero un'infiammazione della colecisti che potrebbe essere causata da calcoli biliari. Il medico può prescriverti queste analisi assieme al pannello elettrolitico in modo da completare l'esame emocromocitometrico.[25]
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    Sottoponiti a una colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP). Il medico potrebbe consigliarti una ERCP, una tecnica invasiva mediante la quale un tubicino flessibile dello spessore di un dito viene introdotto nella bocca e lungo il tratto digestivo per esaminare porzioni di stomaco e intestino. Se vengono individuati dei calcoli biliari durante questo esame, è possibile rimuoverli.[26]
    • Metti al corrente il medico di tutti i farmaci che stai prendendo, soprattutto se assumi insulina, aspirina, pillole per la pressione, Coumadin (warfarin), eparina. Possono interagire con la coagulazione del sangue durante alcune procedure, quindi è probabile che ti venga indicato di modificarne l'assunzione.
    • A causa dell'invasività di questa tecnica, verrai sedato e dovrai essere accompagnato da qualcuno in grado di portarti a casa una volta che l'esame sarà terminato.
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    Elimina i calcoli biliari con i test di funzionalità epatica. Se il medico ti ha già prescritto degli esami per la cirrosi o altre patologie epatiche, contestualmente potrebbe sincerarsi se c'è qualche squilibrio dovuto ai problemi a carico della cistifellea.[27]
    • Puoi sottoporti ai test di funzionalità epatica con un prelievo del sangue in modo da ottenere ulteriori indicazioni sull'ipotesi diagnostica di calcolosi biliare.
    • Il medico controllerà i livelli della bilirubina,[28] del gamma glutamil transpeptidasi (GGT o gamma-GT) e della fosfatasi alcalina.[29] Se questi valori sono alti, potresti essere affetto da calcolosi biliare o un altro problema a carico della cistifellea.
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Parte 4
Parte 4 di 4:

Prevenire i Calcoli Biliari

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    Dimagrisci lentamente. Se stai cercando di perdere peso, non seguire nessuna dieta drastica. Cerca di mangiare in modo sano ed equilibrato, includendo molta frutta e verdure fresche, carboidrati complessi (come pane integrale, pasta e riso) e proteine. Il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di scendere 450-900 g a settimana, non di più.
    • Perdendo peso in modo lento ma costante, potrai ridurre il rischio di sviluppare calcoli biliari.
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    Diminuisci il consumo di grassi animali. Burro, carne e formaggio sono alimenti che possono aumentare il colesterolo e favorire l'insorgere della calcolosi biliare. Se l'indice dei lipidi e del colesterolo è alto, c'è il rischio che si formino calcoli composti da colesterolo, di colore giallo, che sono quelli più comuni.[30]
    • Piuttosto, opta per i grassi monoinsaturi. Aumentano il livello del "colesterolo buono", che a sua volta aiuta a ridurre il rischio di calcolosi biliare. Scegli l'olio di oliva e di colza al posto dei grassi animali saturi, come il burro e il lardo. Anche gli acidi grassi omega-3, presenti nella colza, nei semi di lino e nell'olio di pesce, possono aiutare a ridurre il rischio di questa patologia.[31] [32]
    • Anche la frutta a guscio contiene grassi sani. Secondo alcune ricerche, è possibile inibire la formazione di calcoli biliari consumando arachidi e frutta secca, tra cui noci e mandorle.[33]
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    Mangia 20-35 g di fibre al giorno. Il consumo delle fibre aiuta a ridurre il rischio di questa patologia. Tra i cibi che ne sono ricchi considera i legumi, la frutta a guscio e i semi, la frutta fresca, le verdure e i cereali integrali. Non dovresti avere difficoltà ad assumere una quantità sufficiente di questi nutrienti solo attraverso l'alimentazione.[34] [35]
    • Tuttavia, puoi anche prendere in considerazione l'assunzione di integratori a base di fibre, come la farina di semi di lino. Per scioglierla rapidamente, versane un cucchiaino colmo in 240 ml di succo di mela.
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    Scegli attentamente i carboidrati. Zucchero, pasta e pane possono contribuire alla formazione di calcoli biliari.[36] Opta per i cereali integrali, la frutta e le verdure per abbassare il rischio di calcolosi biliare e colecistectomia (ossia l'asportazione della cistifellea).
    • Secondo alcune ricerche, esiste una relazione tra l'assunzione elevata di carboidrati e l'aumento dell'incidenza dei calcoli biliari, perché i carboidrati vengono trasformati in zuccheri nell'organismo.[37] [38]
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    Bevi caffè e alcol con moderazione. Alcune ricerche suggeriscono che il consumo moderato di caffè e alcolici (un paio di bicchieri al giorno) può diminuire il rischio di calcolosi biliare.[39]
    • La caffeina stimola le contrazioni della colecisti e abbassa il colesterolo nella bile. Tuttavia, secondo le ricerche, altre bevande contenenti caffeina e teina, come il tè e le bibite gassate, non sembrano avere lo stesso effetto.[40]
    • Gli studi hanno rilevato che, in alcuni soggetti, almeno 30 ml di alcol al giorno possono ridurre del 20% il rischio di calcolosi biliare.[41]
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Avvertenze

  • Non dare per scontato che il dolore addominale sia causato da calcoli biliari o un disturbo alla cistifellea. Altre patologie, come la sindrome dell'intestino irritabile, la colite ulcerosa, la polmonite, l'appendicite, il reflusso gastroesofageo, le infezioni alle vie urinarie, la diverticolite e i problemi cardiaci, possono essere all'origine di questo malessere. Consulta il medico se i dolori all'addome sono forti.[42] [43]
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Riferimenti

  1. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  2. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  3. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  4. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  5. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  6. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  7. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  8. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  9. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  1. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  2. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  3. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  4. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  5. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  6. http://www.mayoclinic.com/health/gallstones/DS00165/DSECTION=risk-factors
  7. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  8. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  9. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  10. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  11. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  12. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  13. http://www.mayoclinic.com/health/gallstones/DS00165/DSECTION=tests-and-diagnosis
  14. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  15. http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/gallstones/basics/tests-diagnosis/con-20020461
  16. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  17. http://www.pennmedicine.org/gastroenterology/patient-care/gi-procedures/endoscopic-retrograde-cholangiopancreatography-ercp.html
  18. http://www.webmd.com/digestive-disorders/tests-diagnose-gallbladder-problems
  19. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  20. http://www.webmd.com/a-to-z-guides/liver-function-test-lft
  21. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  22. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  23. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19803550
  24. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  25. http://umm.edu/health/medical/altmed/condition/gallbladder-disease
  26. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15190042
  27. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  28. http://gut.bmj.com/content/54/6/823
  29. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  30. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  31. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10499460
  32. http://umm.edu/health/medical/reports/articles/gallstones-and-gallbladder-disease
  33. Domino, F. (n.d.). The 5-minute clinical consult standard 2015 (23rd ed.)
  34. http://www.nytimes.com/health/guides/disease/gallstones/diagnosis.html

Informazioni su questo wikiHow

Muhammad Khan, MD, MPH
Co-redatto da:
Gastroenterologo Iscritto all'Albo
Questo articolo è stato co-redatto da Muhammad Khan, MD, MPH. Il Dottor Muhammad Khan è un gastroenterologo con oltre 10 anni di esperienza. È specializzato in gastroenterologia pediatrica, epatologia e nutrizione, focalizzandosi particolarmente sull'endoscopia terapeutica. Si è laureato in Medicina alla University of Utah. Ha completato la sua formazione da specializzando alla Eastern Virginia Medical School, dove è stato ammesso nella prestigiosa honor society Alpha Omega Alpha. Ha successivamente portato a termine la formazione al Lucile Packard Children's Hospital della Stanford University. È membro dell'American Society of Gastrointestinal Endoscopy (ASGE) e della North American Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition (NASPGHAN). Questo articolo è stato visualizzato 16 842 volte
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