L'anoressia è un pericoloso disturbo alimentare che, causato e alimentato dal disagio psicologico, culturale e fisico, può portare le persone a digiunare fino al punto di farle morire. Tra le donne di 15-24 anni ha un tasso di mortalità più alto rispetto a quello di tutte le altre cause di decesso. Inoltre, anche se la maggioranza delle persone che soffrono di anoressia è costituita da soggetti femminili, il 10-15% è composto da uomini.[1] Per gestire questo disturbo alimentare sono necessari forza, coraggio e resistenza, ma con il giusto atteggiamento e un buon supporto esterno, è possibile trovare la strada della guarigione.

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Imparare a Gestire l'Anoressia

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    Scrivi quello che stai provando su un diario. Tenendo un diario sulla guarigione, in cui annotare sentimenti e sensazioni, potrai prendere coscienza del tuo disturbo. Ti aiuterà a osservare come ti senti durante il giorno, soprattutto nei momenti in cui ti trovi ad affrontare i tuoi problemi col cibo.[2]
    • Prova ad andare più a fondo nei tuoi sentimenti. Ad esempio, se un giorno scrivi di sentirti "bene", chiediti che cosa intendi con la parola "bene". In questo modo riuscirai a esaminare meglio il tuo stato d'animo.
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    Consulta il medico. L'anoressia può comportare gravi complicazioni di salute, come anemia, perdita di densità ossea, problemi gastrointestinali, patologie cardiache e persino la morte.[3] È importante consultare il medico se si sospetta di soffrire di questo disturbo alimentare in modo da poter ricevere le cure necessarie per rimettersi in salute. Se presenti i seguenti sintomi, non esitare a rivolgerti al medico:[4]
    • Perdita di peso significativa dovuta alla privazione di cibo;
    • Paura di essere grasso, anche quando molte persone ti vedono magro;
    • Ristretto regime dietetico e attività fisica eccessiva;
    • Ansia, sbalzi d'umore o iperattività;
    • Difficoltà a dormire;
    • Mancanza di desiderio sessuale;
    • Nelle donne, irregolarità del ciclo mestruale o amenorrea;
    • Negli uomini, difficoltà a sollevare pesi.
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    Stabilisci obiettivi raggiungibili. Se ti imponi obiettivi poco realistici, avrai molte più difficoltà perché farai fatica a raggiungerli e getterai molto presto la spugna. Invece, in un primo momento prova a stabilire traguardi più piccoli e, una volta che avrai superato i primi, potrai ingranare la marcia per affrontare quelli più duri. Se sei realista e concreto, riuscirai a trovare il giusto equilibrio con altri aspetti della vita. Così facendo, potrai capire se sono raggiungibili o meno. Se i tuoi obiettivi ti richiedono un dispendio di tempo ed energie tale da non lasciare spazio al divertimento e ad altre responsabilità, forse dovresti riconsiderarli.[5]
    • Per esempio, se al momento stai mangiando una sola volta al giorno, prova ad aggiungere un piccolo spuntino. Non devi per forza fare tre pasti al giorno di punto di in bianco.
    • Ecco un altro esempio: se controlli il tuo peso più di 10 volte al giorno, cerca di diminuire a 8. Probabilmente sarebbe insensato non pesarti affatto, ma con un po' di sforzo puoi ridurre le volte in cui sali sulla bilancia.
    • Tieni conto che se l'anoressia è a uno stadio tale da mettere in pericolo la tua vita, potresti essere ricoverato in ospedale e sottoposto a cure che ti porteranno a guadagnare rapidamente peso per evitare complicazioni potenzialmente letali. Tuttavia, puoi impegnarti a riacquistare un peso sano attenendoti a traguardi piccoli e raggiungibili.[6]
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    Stai attento ai fattori scatenanti. Nella fattispecie, un fattore scatenante è tutto ciò che ti turba e ti porta ad assumere i comportamenti alimentari sbagliati.[7] Se sai individuarlo, riuscirai a controllarti nelle situazioni e di fronte alle persone che suscitano in te comportamenti anoressici. Una volta che sai chi e che cosa ti stressa, potrai stabilire in anticipo un piano per affrontare queste difficoltà. Ecco alcuni fattori scatenanti da tenere in considerazione:
    • Interazioni familiari stressanti;
    • Situazioni di lavoro stressanti;
    • Immagini o avvenimenti che generano problemi di immagine corporea;
    • Cibi particolari ai quali ti costa pensare.
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    Informati sull'alimentazione intuitiva.[8] Si tratta di un sistema alimentare ideato dalla dietologa Evelyn Tribole e dalla terapista della nutrizione Elyse Resch. Può insegnarti ad ascoltare i segnali trasmessi dal corpo, per esempio quando hai fame o sei sazio. Può anche aiutarti a sviluppare meccanismi di reazione alternativi, capaci di tranquillizzarti e che non implicano il consumo di cibo. Ecco che cosa può comportare l'alimentazione intuitiva:
    • Permetterti di cominciare ad apprezzare il cibo;
    • Portati a rispettare il tuo corpo o la tua "struttura genetica";
    • Aiutarti a rifiutare l'impostazione mentale tipica delle diete.
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    Accetta la diversità fisica.[9] La bellezza si traduce in una varietà di costituzioni fisiche. Se hai difficoltà ad accettare il tuo corpo, osserva quante tipologie di fisico esistono al mondo per renderti conto di come ognuna di loro sia unica e speciale. Puoi notare questa diversità recandoti in un museo d'arte e osservando i dipinti classici dai quali si evince quanto in passato il corpo veniva valutato differentemente rispetto a oggi. Prova anche a leggere qualche notizia sui vari canoni di bellezza fisica cliccando qui.
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    Parla in modo ottimistico se hai l'impressione che l'anoressia stia prendendo il sopravvento. Ogni volta che ti senti stressato e non intendi cedere a comportamenti alimentari sbagliati, utilizza una frase positiva per rivoluzionare il tuo stato d'animo. Cerca di essere il tuo istruttore.[10]
    • Per esempio, puoi dire: "Posso stare male, ma comunque scegliere di prendere una direzione diversa e più sana".
    • Potresti anche dire: "È difficile e spiacevole, ma passerà".
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Parte 2
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Ricevere un Aiuto Professionale

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    Vai in terapia. Per guarire da un disturbo alimentare come l'anoressia, di solito è necessario un aiuto esterno. Poche cose puoi fare da solo. Oltre a consultare il medico, il primo passo consiste nel trovare un bravo psicoterapeuta. Ti aiuterà a modificare il tuo rapporto col corpo e col cibo, ma anche a esaminare i tuoi schemi mentali e le tue convinzioni relativi alla vita.[11] Ecco alcuni percorsi di psicoterapia a cui affidarti:
    • Terapia cognitivo-comportamentale. È il metodo più studiato per affrontare i disturbi dell'alimentazione.[12] Ti permette di modificare i tuoi schemi mentali e comportamentali riguardo al rapporto col cibo.
    • Psicoterapia interpersonale. Si concentra sul miglioramento delle relazioni presenti nella vita del paziente affinché i sintomi dell'anoressia scompaiano spontaneamente. Se i rapporti sociali diventano più sani e solidi, si rifletteranno in modo positivo anche sull'anoressia.[13]
    • Cerca uno psicologo cliccando qui.
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    Considera di ricoverarti in ospedale.[14] In base alla gravità dell'anoressia, esistono diverse opzioni di trattamento professionale. Le cure ospedaliere comportano il ricovero presso una struttura in cui è possibile ricevere un aiuto più deciso: i medici tengono sotto controllo i livelli nutrizionali del corpo, è possibile prendere contatti con lo psicologo dell'ASL e ricorrere a terapie farmacologiche.
    • Questo iter è necessario soprattutto se il paziente è seriamente malnutrito e in forte sottopeso.
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    Informati sul trattamento presso lo psicologo dell'ASL. Le cure sono meno intense rispetto a quelle che si ricevono durante il ricovero ospedaliero. Si tratta di incontri presso un centro per i disturbi alimentari, che ti permettono di continuare a vivere da solo o con la tua famiglia. Ecco alcuni vantaggi:
    • Se sei nelle prime fasi dell'anoressia, puoi ricevere un aiuto senza pregiudicare la tua indipendenza.
    • Puoi ancora frequentare la scuola e continuare a vivere con la famiglia, ricevendo il suo sostegno.
    • Il servizio psicologico non comporta grosse spese perché basta pagare il ticket richiesto su presentazione dell'impegnativa del medico curante.
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    Rivolgiti a un dietologo. Anche se l'anoressia si basa su componenti psicologiche, anche l'alimentazione è un aspetto importante. In effetti, secondo alcune ricerche, prima di potersi riprendersi completamente da questo disturbo, i pazienti devono rimettersi fisicamente in caso di grave malnutrizione.[15] Pertanto, un dietologo può indicare ciò di cui il corpo ha bisogno e metterli sulla strada giusta.
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    Consulta il tuo medico di base per conoscere i farmaci. Gli psicofarmaci contribuiscono a gestire i sintomi dell'anoressia nella vita quotidiana. Gli antidepressivi possono migliorare l'umore e impedirti principalmente di cadere in depressione. Gli ansiolitici, invece, servono a limitare le preoccupazioni e i comportamenti compulsivi.[16] Questi farmaci possono essere utili soprattutto se l'anoressia è accompagnata da ansia o depressione, malesseri diffusi tra molte persone affette da disturbi alimentari.[17]
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Ricevere Aiuto da Amici e Familiari

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    Chiedi aiuto. È un passo importante per poter guarire. Circondati di persone positive, di cui puoi fidarti e su cui puoi contare. Può essere spaventoso e imbarazzante chiedere aiuto per un disturbo alimentare, ma il sostegno offerto da un amico, un familiare, una guida spirituale, un consulente scolastico o un collega di lavoro di cui puoi fidarti è il primo passo che molti compiono per riuscire a riprendersi. Secondo alcune ricerche, le relazioni sociali costituiscono un fattore importante nel processo di guarigione.[18]
    • Per esempio, se con la collaborazione del dietologo hai creato un piano alimentare, chiedi a un amico o un familiare di aiutarti a seguirlo.
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    Trova un gruppo di sostegno. Per poter sconfiggere l'anoressia, è essenziale ricevere un forte sostegno sociale. Esistono gruppi di sostegno sparsi in tutto il territorio nazionale grazie ai quali hai l'opportunità di parlare di quello che stai provando e delle difficoltà che stai affrontando. Puoi entrare a far parte di un gruppo guidato da terapeuti professionisti, ma anche da volontari. Questi ultimi, di solito, sono gestiti da qualcuno che è riuscito a superare un disturbo alimentare.
    • Per trovare un gruppo di sostegno, prova a rivolgerti ai centri ospedalieri per la cura dei disturbi alimentari presenti in questo elenco.
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    Usa Internet. Se non hai la possibilità di unirti a un gruppo di sostegno e hai bisogno di qualcuno con cui parlare, in rete esistono chat room e forum in cui puoi trovare persone in grado di capirti. Dal momento che è estremamente importante avere rapporti sociali per sconfiggere un disturbo alimentare, prendi in considerazione l'idea di frequentare questi siti web. Tieni conto che molti utenti possono attraversare i tuoi stessi problemi. Ecco un paio di alternative:
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    Circondati di amici e familiari. Molti soggetti affetti da disturbi alimentari sono tentati di isolarsi dalle persone care, perché di solito sono convinti che ci sia qualcosa di sbagliato in loro.[19] Per quanto tu sia persuaso di affrontare l'anoressia allontanandoti dal resto del mondo, evita assolutamente questo atteggiamento. L'isolamento ti servirà solo a peggiorare il tuo problema. Per poterti riprendere, permetti alla tua famiglia e alle tue amicizie di starti accanto.
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    Evita i siti web dannosi. Purtroppo, esistono in rete siti web dedicati alla diffusione dell'anoressia e altri disturbi alimentari, difendendoli come veri e propri stili di vita, senza tenere conto di quanto siano dannosi, dolorosi e persino mortali. Di solito, vengono chiamati "pro-ana" o "pro-mia". Evita di frequentarli per non farti condizionare negativamente.[20]
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Consigli

  • Ricorda che puoi migliorare! Può sembrare difficile in questo momento, ma molte persone sono completamente guarite dall'anoressia. Non rinunciare al primo segnale di ricaduta.
  • Mettiti in contatto con persone che hanno sconfitto l'anoressia, ascoltando le loro storie.
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Avvertenze

  • Nascondendo un disturbo alimentare ai familiari, agli amici e al medico, non farai altro che aggravare la situazione. È importante che tu sia onesto con te stesso e le persone alle quali vuoi bene.
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Informazioni su questo wikiHow

Ran D. Anbar, MD, FAAP
Co-redatto da:
Pediatra
Questo articolo è stato co-redatto da Ran D. Anbar, MD, FAAP. Il Dottor Ran D. Anbar è un pediatra ed è specializzato sia in pneumologia pediatrica sia in pediatria generale, offrendo anche servizi di ipnosi clinica e consulenza presso il Center Point Medicine di La Jolla, in California, e Syracuse, nello Stato di New York. Con oltre 30 anni di formazione e pratica medica, è stato inoltre professore di pediatria e medicina e direttore di pneumologia pediatrica alla SUNY Upstate Medical University. Si è laureato in Biologia e Psicologia alla University of California - San Diego e in Medicina alla University of Chicago Pritzker School of Medicine. Ha realizzato un internato in pediatria e si è specializzato in pneumologia pediatrica al Massachusetts General Hospital e alla Harvard Medical School. È anche un ex presidente, membro e consulente qualificato dell'American Society of Clinical Hypnosis. Questo articolo è stato visualizzato 5 695 volte
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