Non è facile sapere come rivolgersi a un prete della Chiesa cattolica romana attraverso una lettera, perché all'interno del clero esistono molti ranghi. Tuttavia, se vuoi essere rispettoso, è necessario seguire il giusto protocollo. Questo articolo ti spiegherà come scrivere ai preti di diverso rango.

Parte 1
Parte 1 di 3:

Scrivere a un Sacerdote

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    Indirizza la lettera a un sacerdote secolare. Sulla busta devi scrivere le parole "Al Reverendo Padre" seguite da nome e cognome del destinatario. In alternativa, puoi scrivere "Al Reverendo" accompagnato da nome e cognome. Non dimenticare la preposizione articolata "al". Ecco un esempio: "Al Reverendo Padre Michele Rossi".
    • Il saluto dovrebbe essere "Egregio Padre" oppure "Reverendo Padre". Se la lettera è molto formale, dovresti scrivere "Reverendo Padre" seguito da nome e cognome oppure "Egregio Padre".
    • Se conosci bene il prete, allora puoi limitarti a "Egregio Padre" seguito o meno dal cognome.[1] Concludi la lettera con questa formula: "La prego di accogliere, Reverendo Canonico (nome e cognome) l'espressione dei miei sentimenti deferenti" seguita dal tuo nome e cognome.[2] In alternativa, puoi chiudere con le parole: "Con rispetto e devozione in Cristo" e il tuo nome.
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    Scrivi una lettera a un prete di un ordine religioso. Sulla busta scrivi: "Rev." seguito da nome e cognome del destinatario, aggiungendo poi le indicazioni dell'ordine religioso a cui appartiene.
    • La differenza sostanziale risiede nell'aggiunta delle iniziali dell'ordine religioso, ad esempio: "Al Reverendo Padre Michele Rossi, O.S.B.", dove O.S.B indica l'Ordine di San Benedetto.
    • Dovresti salutare il destinatario con le parole: "Reverendo Padre" e concludere la lettera con: "La prego di accogliere, Reverendo Padre, l'espressione dei miei sentimenti deferenti" seguita dal tuo nome e cognome.
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Parte 2
Parte 2 di 3:

Rivolgersi agli altri Capi Cattolici

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    Scrivi al papa. Rivolgiti correttamente a questa autorità, dato che si tratta della più alta carica nella gerarchia cattolica. Sulla busta scrivi: "A Sua Santità Papa Francesco". È accettabile la formula: "Al Sommo Pontefice, Sua Santità Papa Francesco".
    • Nei saluti dovresti scrivere: "Santissimo Padre" oppure "Sua Santità". Quando ti rivolgi al papa in persona e non per iscritto, devi sempre usare la formula di cortesia "Sua Santità". L'indirizzo a cui scrivere è: Palazzo Apostolico, 00120 Città del Vaticano.
    • Concludi la lettera in maniera appropriata. Un cattolico dovrebbe scrivere: "Della Santità Vostra obbedientissimo figlio" seguito da nome e cognome del mittente.
    • Se non sei un fedele cattolico, allora dovresti concludere con: "La prego di accogliere, Beatissimo Padre, l'espressione della mia alta stima" oppure "La prego di accogliere, Santità, l'espressione della mia alta stima". Una formula di chiusura accettabile è: "Con rispetto e devozione in Cristo".
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    Scrivi a un cardinale. Sulla busta devi annotare le seguenti parole: "A Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale (nome e cognome) Vescovo o Arcivescovo di (città)".
    • Quando ti rivolgi per iscritto a un cardinale usa la forma allocutiva "Vostra Eminenza Reverendissima". Nella gerarchia ecclesiastica, il cardinale è secondo solo al papa. Quando devi parlargli di persona, utilizza sempre le parole "Vostra Eminenza".
    • Se sei cattolico, puoi chiudere la lettera con le parole: "Con devoto (o filiale) ossequio" e il tuo nome e cognome. Oppure puoi scrivere: "Sperando nella Vostra benedizione, porgo i miei rispettosi saluti". [3]
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    Rivolgiti a un arcivescovo. Sulla busta dovresti scrivere: "A Sua Eccellenza Reverendissima, Monsignor (nome e cognome), Arcivescovo di" e il nome della città a cui è assegnato.
    • La forma allocutiva dovrebbe essere "Vostra Eccellenza Reverendissima". Quando parli con l'arcivescovo in persona, usa sempre il titolo "Vostra Eccellenza".
    • Concludi la lettera in questo modo: "La prego di accogliere, Signor Arcivescovo, l'espressione della mia alta stima" oppure "Con rispetto e devozione in Cristo" seguito dal tuo nome e cognome.
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    Rivolgiti al vescovo. Sulla busta scrivi l'indirizzo secondo questo esempio: "A Sua Eccellenza Reverendissima, Monsignor Rodolfo Cetoloni, Vescovo di Grosseto".
    • La formula di cortesia è sempre "Vostra Eccellenza Reverendissima".
    • Concludi la lettera con queste parole: "Con devoto (o filiale) ossequio" oppure con "Sperando nella Vostra benedizione, porgo i miei rispettosi saluti".
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    Rivolgiti a un frate o a una suora. Nel caso dovessi scrivere a un frate, usa queste parole: "Reverendo Frate" seguite dal nome e cognome del destinatario e le iniziali dell'ordine a cui appartiene.
    • Il saluto dovrebbe essere: "Reverendo Frate" seguito dal cognome. Per concludere la lettera, puoi semplicemente annotare queste parole: "La prego di accogliere, Reverendo Frate, l'espressione dei miei sentimenti deferenti" e poi il tuo nome e cognome.
    • Se devi scrivere a una suora, annota queste parole sulla busta: "Reverenda Suora (nome e cognome)". La formula allocutiva è "Reverenda Suora" e il suo cognome. Per concludere la lettera scrivi: "La prego di accogliere, Reverenda Suora, l'espressione dei miei sentimenti deferenti".
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    Rivolgiti a un abate. In questo caso, dovresti scrivere: "Reverendo Padre", il suo nome e cognome e di seguito le iniziali dell'ordine. Ricorda che in base all'ordine religioso di appartenenza potrebbe cambiare il titolo; per esempio, per i certosini è "Ministro Generale", per i trappisti è "Abate Generale" e così via.
    • La forma allocutiva è "Reverendo Padre".
    • Concludi la lettera con: "La prego di accogliere, Reverendo Padre, l'espressione dei miei sentimenti deferenti".
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Parte 3
Parte 3 di 3:

Seguire la Giusta Etichetta di Fronte al Clero

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    Segui l'etichetta generale per quanto riguarda la corrispondenza. Se si tratta di una lettera formale, usa la carta intestata. Puoi realizzarla tu stesso, inserendo il tuo nome e le informazioni di contatto al centro della pagina, sul bordo superiore.
    • Non far rientrare i paragrafi. Lascia un'interlinea doppia fra ogni paragrafo e accertati inoltre che questi siano allineati con il tuo nome e le informazioni di contatto che si trovano in alto a sinistra della pagina.
    • Usa della carta di buona qualità con una busta abbinata. Ricorda di riportare il mittente anche sulla busta.
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    Quando hai a che fare con il clero, sii sempre formale. Non è accettato rivolgersi a un sacerdote con il suo nome, ad esempio "Padre Luca". Al contrario, dovresti usare il cognome (Padre Rossi) oppure il semplice appellativo "Padre".[4]
    • Nel passato ci si rivolgeva al prete come "Reverendo" e puoi ancora usare questo appellativo, per dimostrare di avere a cuore le tradizioni e di essere molto rispettoso.
    • Ovviamente, se un sacerdote ti chiede di essere chiamato per nome (Padre Luca), puoi farlo senza alcun problema. Tuttavia, in certe situazioni è considerata una mancanza di rispetto.
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    Ricorda il protocollo quando ti devi relazionare con i sacerdoti. Alzati quando un prete entra nella stanza e non dovresti sederti finché egli non ti dice di farlo.
    • Se sei un uomo, togliti il cappello in presenza di un sacerdote e baciagli la mano. Questo è considerato un gesto per onorare il fatto che il prete consacra l'Eucaristia.
    • Mostra lo stesso rispetto quando ti congedi da un sacerdote.
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Consigli

  • Quando scrivi a un prete cattolico, usa carta da lettere bianca e inchiostro nero.
  • Nei dizionari e anche online puoi trovare dei suggerimenti di stile da utilizzare quando ci si rivolge a preti di vari ranghi della Chiesa ortodossa, ortodossa russa ed episcopale.
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Categorie: Scrittura
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