Il consenso corrisponde al parere o alla posizione raggiunta da un gruppo di persone nel suo insieme. Per generare un ampio accordo all'interno di un gruppo si mette in atto un processo decisionale che porta a ottenere un consenso. Queste istruzioni ti guideranno attraverso tale processo.

Passaggi

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    Comprendi i principi del processo decisionale che producono un'intesa. Esistono cinque requisiti in questo tipo di percorso:
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    Comprendi i vantaggi dell'uso di un processo che genera consenso. Il processo decisionale che dà vita al consenso comporta una discussione a cui sono chiamati tutti a collaborare piuttosto che un dibattito tra avversari. Pertanto, implica che tutte le parti si muovano su un terreno comune. I vantaggi includono:
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    Decidi come il gruppo debba definire una decisione. Un processo che conduce al consenso permette al gruppo di generare quanto più accordo possibile. Alcuni gruppi richiedono a ogni membro di acconsentire se una proposta deve essere approvata. Altri gruppi, invece, fanno in modo che le decisioni siano definite anche senza il consenso unanime. Spesso una super-maggioranza è considerata sufficiente. Alcuni gruppi usano un voto a maggioranza semplice oppure il giudizio di un leader. Possono comunque utilizzare un processo per giungere a un consenso riguardo alle proposte a prescindere dal modo in cui definiscono la decisione.
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    Capisci il significato di consenso. Acconsentire a una proposta non corrisponde necessariamente alla tua prima scelta di azione. I partecipanti sono incoraggiati a considerare il bene di tutto il gruppo. Questo può significare accettare una proposta piuttosto condivisa, anche se non è tra le proprie preferenze personali. Durante il processo decisionale i partecipanti esprimono le loro preoccupazioni discutendone in modo che le proprie idee vengano prese in considerazione. Alla fine, però, spesso decidono di accettare il massimo sforzo del gruppo piuttosto che creare fazioni o ingenerare un comportamento "noi contro loro".
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    Fai una chiara bozza di ciò che bisogna decidere. Potrebbe essere necessario aggiungere o togliere qualcosa. Pertanto, è possibile iniziare qualcosa di nuovo o modificare qualcosa già in corso. Qualunque cosa sia, assicurati che l'intera questione sia esposta chiaramente in modo che tutti capiscano. In primo luogo è sempre una buona idea affrontare il motivo per cui è stata sollevata una determinata questione (cioè qual è il problema che bisogna risolvere?). Esamina brevemente le alternative disponibili.
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    Elenca tutte le preoccupazioni che i partecipanti hanno in relazione alle proposte. In questo modo getterai le basi per lo sviluppo collaborativo di una proposta sostenuta dalla maggior parte delle persone.
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    Tasta il terreno. Prima di tentare una lunga discussione, fai un sondaggio informale per vedere quanto supporto ha un'idea proposta. Se tutti sono d'accordo su una posizione, passa alla messa a punto e all'attuazione della decisione. In caso di disaccordo, discuti le preoccupazioni che stanno intorno alla proposta. Dopodiché adatta la proposta, se puoi, per renderla più accettabile. A volte la soluzione si raggiunge trovando una via di mezzo tra tutte le parti. Ancor meglio, però, avviene quando si modella una proposta per soddisfare il maggior numero di esigenze possibili ("win-win", ovvero vantaggiose per tutti), piuttosto che attraverso il compromesso. Ricorda di ascoltare ogni parere discorde nel tentativo di ottenere un pieno accordo.
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    Applica la regola della decisione finale. Dopo aver fatto un forte tentativo per raggiungere un pieno accordo, interroga il gruppo per scoprire se l'appoggio è sufficiente da far passare la proposta. La soglia di supporto necessaria dipende dalle scelte relative alle regole decisionali all'interno del gruppo. Per poter favorire la costruzione del consenso, è bene che queste regole siano stabilite con largo anticipo rispetto alla comparsa di qualsiasi proposta controversa. Esistono diverse opzioni:
    • Unanimità obbligatoria
    • Un dissenziente (chiamato anche U-1, ovvero unanimità meno uno) significa che tutti i partecipanti sostengono la decisione a eccezione di uno. Il parere discorde di solito non deve bloccare la decisione, ma può essere in grado di prolungare il dibattito (usando ostruzionismo). In virtù dei suoi dubbi relativi alla decisione, il dissenziente solitario fornisce un'ottima valutazione delle conseguenze della decisione perché può vedere quest'ultima con occhio critico e individuarne gli effetti negativi prima degli altri.
    • Due dissenzienti (U-2, ovvero unanimità meno due) non possono bloccare una decisione, ma hanno la facoltà di prolungare il dibattito e assicurarsi un terzo dissenziente (in questo caso la decisione può essere bloccata), se sono d'accordo sul fatto che la proposta sia sbagliata.
    • Tre dissenzienti (U-3, ovvero unanimità meno tre) sono riconosciuti dalla maggior parte dei gruppi come numero sufficiente per costituire un disaccordo, ma può variare in base agli organi decisionali (in particolare, se si tratta di un piccolo gruppo).
    • Consenso approssimativo: non definisce in modo preciso "quanto è sufficiente". Il leader del gruppo o addirittura il gruppo stesso deve decidere se un accordo è stato raggiunto (anche se può creare ulteriore dissenso quando non può essere raggiunto un accordo affinché divenga un consenso). Questo dà una maggiore responsabilità al leader e può suscitare ulteriori dibattiti se il giudizio del leader viene messo in discussione.
    • Super-maggioranza (può variare dal 55% al 90%).
    • Maggioranza semplice.
    • Rimettersi a un comitato o un leader per una decisione definitiva.
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    Attua la decisione.
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Consigli

  • Tieni presente che l'obiettivo è raggiungere una decisione che il gruppo possa accettare, non una decisione che soddisfi necessariamente i desideri di ogni membro.
  • Sottolinea il ruolo del gruppo per trovare una soluzione ai vari problemi, senza contrapporre gli interessi dei partecipanti tra loro.
  • Dai un po' di tempo per stare in silenzio durante la discussione. Se tutti i partecipanti hanno tempo di pensare prima di parlare, potranno esprimere il proprio parere in modo moderato e ragionato.
  • Per una decisione che richiede lungo tempo e la partecipazione di molte persone, stabilisci alcuni ruoli nella discussione. Assicurati che queste persone siano membri responsabili del gruppo e che i partecipanti le considerino come tali, prendendo sul serio e con rispetto i loro suggerimenti. Tali figure hanno diritto di voto quanto i decisori: il loro voto non conta né più né meno di chiunque altro. Ecco alcuni ruoli che potrebbero essere utili:

    • Facilitatori: assicurano che il processo decisionale aderisca alle regole di costruzione del consenso (come descritto sopra) ma anche a una scadenza di tempi ragionevole. Puoi esservi più di un facilitatore e un facilitatore può rassegnare le "dimissioni" da questo ruolo se ritiene di essere personalmente coinvolto nella decisione.
    • Addetti al controllo del tempo: tengono d'occhio il tempo. Fanno sapere ai facilitatori e al gruppo quanto tempo manca e possono aiutare a guidare la discussione affinché non vada fuori tema. Non sono sempre necessari, a meno che i facilitatori non siano troppo occupati a moderare per poter mantenere il controllo del tempo.
    • Moderatori: misurano il "clima emotivo" della discussione per fare in modo che non sfugga di mano. L'obiettivo è anticipare i conflitti emotivi, prevenirli o risolverli, e sbarazzarsi di qualsiasi tipo di intimidazione all'interno del gruppo.
    • Addetti a prendere appunti: registrano le decisioni, le discussioni e i punti di azione del gruppo in modo che i leader, i facilitatori o qualsiasi membro del gruppo possano ricordare le preoccupazioni o le dichiarazioni precedentemente segnalate e tenere traccia degli sviluppi. Questo ruolo è importante soprattutto nelle discussioni lunghe e variegate, dove è difficile ricordare chi ha detto cosa.
  • Assicurati che tutti capiscano che cosa si intende per "consenso" (vedi i punti precedenti) dal momento che tutti vorranno sapere quando si raggiunge.
  • Sii paziente con le persone quando apprendono il processo che porta al consenso. Spesso è molto differente dal concetto di democrazia che ognuno possiede (soprattutto per le persone provenienti dall'Europa e dal Nord America).
  • È probabile che alcuni decisori vogliano "farsi da parte". Di solito vuol dire che l'individuo non sostiene la proposta durante la discussione, ma che permette alla decisione di passare, se necessario. A volte, però, una persona sceglie di farsi da parte semplicemente perché non sente di essere abbastanza informata sull'argomento per poter partecipare in modo costruttivo.
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Avvertenze

  • Fai attenzione ai decisori belligeranti che cercano di fare discussioni personali o vanno fuori tema. I facilitatori e i moderatori (se si utilizzano i consigli suddetti) dovrebbero avere il compito di mantenere un clima positivo nel processo decisionale che porta al consenso.
  • Se il gruppo richiede l'unanimità, esiste la possibilità per una persona (o una piccola minoranza) di bloccare le decisioni. Questo può lasciare un gruppo bloccato in uno stato di grave disaccordo. È consigliabile modificare le regole decisionali in modo che il gruppo possa portare avanti una decisione, anche se non tutti sono d'accordo.
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Riferimenti

  1. Alcune informazioni presenti in questo articolo sono tratte da 'The Basics of Consensus Decision Making' di Tim Hartnett. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web Consensus Decision Making.
  2. Alcune informazioni in questo articolo sono state adattate dalla voce inglese di Wikipedia sul Consensus decision-making.

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