Questo articolo è stato co-redatto da Alicia Cook. Alicia Cook è una scrittrice professionista che vive a Newark, nel New Jersey. Con oltre 12 anni di esperienza, è specializzata in poesia. Usa la sua piattaforma per sostenere le famiglie colpite da dipendenze e lotta per rompere lo stigma contro le dipendenze e le malattie mentali. Ha conseguito una laurea di primo livello in Inglese e Giornalismo alla Georgian Court University e un MBA alla Saint Peter's University. È una poetessa bestseller della casa editrice Andrews McMeel Publishing e il suo lavoro è apparso su numerosi media, tra cui il NY Post, la CNN, USA Today, l'HuffPost, il LA Times, l'American Songwriter Magazine e Bustle. Teen Vogue l’ha nominata una dei 10 poeti dei social network da conoscere e la sua raccolta di poesie "Stuff I've Been Feeling Lately" è stata finalista ai Goodreads Choice Awards del 2016.
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Scrivere in terza persona può essere facile con un po' di pratica. A scopo accademico, usare questo tipo di scrittura significa evitare l'uso dei pronomi personali, come "io" o "tu". Tuttavia esistono delle differenze tra il narratore in terza persona onnisciente e il narratore in terza persona limitato (che a sua volta può avere un punto di vista soggettivo, oggettivo e punti di vista episodicamente limitati). Scegli, dopo aver letto questo articolo, il tipo di narrazione che si adatta meglio al tuo progetto.
Passaggi
Scrivere un Testo Accademico in Terza Persona
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1Utilizza la terza persona in ogni testo accademico. Per i testi formali, come le relazioni di ricerca e quelle argomentative, usa sempre la terza persona, che rende la tua scrittura più oggettiva e meno personale. Per la scrittura accademica e professionale, questo senso dell'oggettività consente allo scrittore di sembrare imparziale e, di conseguenza, più credibile.[1]
- La terza persona dà l'impressione che lo scritto sia concentrato su fatti e prove, non sulle opinioni personali.
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2Usa i pronomi corretti. La terza persona si riferisce alle persone "all'esterno". Devi citare le persone per nome o usare i pronomi di terza persona.
- I pronomi di terza persona includono: lui, egli, esso, sé (stesso), lo, gli, si, lei, ella, essa, lei, sé (stessa), la, le, si, loro, essi, sé (stessi), li, ne, si, esse, sé (stesse), le, ne, si, sua, suo, loro, eccetera.
- Puoi usare i nomi di altre persone quando utilizzi la terza persona.
- Esempio: "Rossi ha un parere diverso. Secondo la sua ricerca, le convinzioni precedenti sull'argomento non sono corrette."
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3Evita i pronomi di prima persona. La prima persona fa riferimento al punto di vista personale dello scrittore. Questo punto di vista fa sembrare le argomentazioni personali e supponenti. Dovresti sempre evitare la prima persona in un saggio accademico.[2]
- I pronomi di prima persona includono: io, me, mi, mio, miei, noi, nostro, nostri, ci, eccetera.[3]
- Il problema della prima persona, da un punto di vista accademico, è che suona troppo personale e soggettiva. In altre parole, potrebbe essere difficile convincere il lettore che le opinioni e le idee espresse siano obiettive e non influenzate dai sentimenti personali. In molti casi, le persone che usano la prima persona in testi accademici, impiegano espressioni come "Penso", "Credo" o "Secondo la mia opinione".
- Esempio non corretto: "Anche se Rossi ha questo parere, io credo che la sua argomentazione non sia corretta".
- Esempio corretto: "Anche se Rossi ha questo parere, altri esperti del settore non sono d'accordo".
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4Evita i pronomi di seconda persona. La seconda persona fa un riferimento diretto al lettore. Questo punto di vista dimostra troppa familiarità con il lettore, perché parli a lui direttamente, come se lo conoscessi. Non dovresti mai usare la seconda persona nei testi accademici.[4]
- I pronomi personali di seconda persona includono: tu, tuo, tuoi, ti, voi, vostri, vostro, vi.[5]
- Uno dei problemi principali della seconda persona è che può sembrare accusatoria. Corri il rischio di dare troppa responsabilità al lettore che legge il tuo lavoro.
- Esempio non corretto: "Se ancora non siete d'accordo, significa che non conoscete i fatti".
- Esempio corretto: "Chi oggi non è ancora d'accordo, non conosce i fatti".
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5Fai riferimento al soggetto in termini generali. In alcuni casi, uno scrittore deve fare riferimento a qualcuno in termini indefiniti. È in questi casi che spesso si cede alla tentazione di utilizzare la seconda persona. Sarebbe invece appropriato un nome o un pronome di terza persona.
- I seguenti sono i nomi di terza persona più comuni nei testi accademici: lo scrittore, il lettore, delle persone, gli studenti, uno studente, un insegnante, la gente, una persona, una donna, un uomo, un bambino, i ricercatori, gli scienziati, gli scrittori, gli esperti.
- Esempio: "Malgrado le difficoltà del caso, i ricercatori persistono ancora nella loro tesi."
- I pronomi indefiniti di terza persona includono: uno, chiunque, tutti, qualcuno, nessuno, un altro, qualunque, ognuno, tutto, ecc.
- Esempio non corretto: "Potresti essere tentato di essere d'accordo senza conoscere tutti i fatti."
- Esempio corretto: "Qualcuno potrebbe essere tentato di essere d'accordo senza conoscere tutti i fatti."
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6Se scrivi in inglese, fai attenzione all'utilizzo dei pronomi singolari e plurali. Un errore spesso commesso dagli autori quando scrivono in terza persona è passare a un pronome plurale quando il soggetto dovrebbe essere singolare.
- Generalmente, questo capita in un tentativo di evitare l'uso di un pronome dal genere specifico, come "she" o "he". L'errore, in questo caso, sarebbe sostituire uno di questi pronomi con "they".
- Esempio non corretto: "The witness wanted to offer anonymous testimony. They were afraid of getting hurt if their name was spread."
- Esempio corretto: "The witness wanted to offer anonymous testimony. He or she was afraid of getting hurt if his or her name was spread."
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Scrivere in Terza Persona Onnisciente
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1Sposta l'attenzione da personaggio a personaggio. Quando usi la prospettiva della terza persona onnisciente in un testo narrativo, il punto di vista salta da una persona all'altra invece di seguire i pensieri, le azioni e le parole di un singolo personaggio. Il narratore sa tutto di tutti i personaggi e del mondo. Può rivelare o nascondere qualunque pensiero, sentimento o azioni.[6]
- Una storia, ad esempio, potrebbe includere quattro personaggi principali: Mario, Giovanni, Erika e Samantha. In vari punti della storia, dovrebbero essere descritte le azioni e i pensieri di ogni personaggio. Questi pensieri possono essere scritti nello stesso capitolo o in blocco di narrazione.
- Esempio: "Mario pensava che Erika stesse mentendo, ma voleva credere che avesse una buona ragione per farlo. Samantha, invece, credeva che Erika stesse mentendo e si sentiva gelosa del fatto che Mario avesse un parere positivo sull'altra ragazza."
- Se si vuole scegliere un narratore onnisciente in terza persona, c’è da stare attenti a non cambiare la prospettiva da un personaggio all’altro in una stessa scena, il cosiddetto “head-hopping” in inglese. Non è che questo sia contrario alle regole narrative in terza persona onnisciente, ma rende la narrazione confusa e difficile da seguire per il lettore.
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2Rivela le informazioni che desideri. Con la terza persona onnisciente, la narrazione non è limitata ai pensieri interiori e ai sentimenti dei personaggi. Questo metodo di narrazione permette allo scrittore di rivelare anche parti del futuro e del passato della storia. Il narratore può anche comunicare la sua opinione, offrire una prospettiva morale, discutere di scene naturali in cui non sono presenti personaggi.[7]
- In un certo senso, lo scrittore di una storia raccontata secondo una narrazione onnisciente in terza persona è una specie di "dio" del racconto. Il narratore può osservare le azioni esterne di qualsiasi personaggio in qualsiasi momento, ma contrariamente a un osservatore umano, che ha dei limiti, lo scrittore può sbirciare nelle elucubrazioni interiori di tutti.
- Impara quando tirarti indietro. Per quanto lo scrittore possa svelare qualsiasi informazione desideri, sarebbe meglio procedere gradualmente. Per esempio, se un personaggio è avvolto da un'aura misteriosa, sarebbe saggio limitare l'accesso ai suoi sentimenti interiori prima di svelare, al momento giusto, cosa pensa davvero.
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3Evita l'uso di pronomi di prima o seconda persona. I dialoghi attivi dovrebbero essere le uniche occasioni in cui inserisci i pronomi "io" e "noi". Lo stesso vale per i pronomi di seconda persona come "tu".
- Non usare il punto di vista di prima o seconda persona nelle parti narrative o descrittive del testo.
- Esempio corretto: "Giovanni disse a Erika: "Penso che sia inquietante. Cosa ne pensi?"".
- Esempio non corretto: "Penso che questo fosse inquietante e anche Erika e Giovanni lo pensavano. Cosa ne pensate?".
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Narrazione in Terza Persona con Punto di Vista Limitato Soggettivo
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1Scegli un solo personaggio da seguire. Quando scrivi in terza persona con punto di vista limitato, hai accesso completo alle azioni, pensieri, sentimenti e convinzioni di un singolo personaggio. Lo scrittore può scrivere come se il personaggio stesse pensando e reagendo, oppure fare un passo indietro ed essere più oggettivo.[8]
- I pensieri e i sentimenti degli altri personaggi rimangono sconosciuti per lo scrittore per tutta la durata del testo. Per questo specifico punto di vista narrativo, non è possibile passare dall'intimità di un personaggio a quella di un altro come avviene con la terza persona onnisciente.
- Contrariamente alla narrazione in prima persona, in cui il protagonista è a sua volta narratore, la narrazione in terza persona imposta una certa distanza tra il narratore e il protagonista. Questa distanza è importante, per esempio, consente al narratore di svelare un aspetto sgradevole della personalità del personaggio, cosa che questi non avrebbe probabilmente svelato se stesse narrando egli stesso la storia.[9]
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2Parla delle azioni e dei pensieri del personaggio come se le vedessi dall'esterno. Benché il tuo focus resti su un unico personaggio, dovresti comunque trattarlo come un'entità separata dal narratore. Se il narratore segue i pensieri, i sentimenti e il dialogo interiore del personaggio, deve farlo in terza persona.[10]
- In altre parole, non usare pronomi di prima persona come "io", "me", "mio", "noi" o "nostro" fuori dai dialoghi. I pensieri e i sentimenti del personaggio principale sono trasparenti per lo scrittore, ma la figura del personaggio è distinta da quella del narratore.
- Esempio corretto: "Laura si sentì malissimo dopo il litigio con il suo fidanzato".
- Esempio corretto: "Laura pensò "Mi sento malissimo dopo aver litigato con il mio fidanzato"".
- Esempio non corretto: "Mi sentii malissimo dopo il litigio con il mio fidanzato".
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3Concentrati sulle azioni e sulle parole degli altri personaggi, non sui loro pensieri o sentimenti. Lo scrittore è limitato sia come il protagonista della storia, sia come il lettore per quanto concerne i pensieri intimi degli altri personaggi. Con questo punto di vista, però, gli altri personaggi possono essere descritti senza che il protagonista li noti. Il narratore può dire tutto ciò che potrebbe dire il protagonista; non può solamente entrare nella testa del personaggio.[11]
- Ricorda che l'autore può offrire delle opinioni o delle supposizioni a proposito dei pensieri degli altri personaggi, ma tali intuizioni devono essere presentate attraverso la prospettiva del personaggio principale.
- Esempio corretto: "Laura si sentì malissimo, ma a giudicare dall'espressione sul volto di Carlo, la ragazza immaginò che lui si sentisse altrettanto male, se non peggio".
- Esempio non corretto: "Laura si sentì malissimo. Quello che non sapeva è che Carlo si sentiva peggio".
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4Non rivelare le informazioni che il tuo protagonista ignora. Anche se il narratore può fare un passo indietro e descrivere l'ambiente o gli altri personaggi, dovranno essere informazioni che il personaggio principale possa vedere. Non passare dal punto di vista di un personaggio a quello di un altro all'interno di una sola scena. Anche le azioni esterne degli altri personaggi possono essere conosciute solo quando il personaggio principale vi assiste.
- Esempio corretto: "Laura, dalla finestra, vide Carlo arrivare a casa sua e suonare il campanello".
- Esempio non corretto: "Non appena Laura uscì dalla stanza, Carlo tirò un sospiro di sollievo".
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Narrazione in Terza Persona con Punto di Vista Limitato Episodicamente
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1Salta di personaggio in personaggio. Con la terza persona episodicamente limitata, lo scrittore può assumere il punto di vista limitato soggettivo di diversi personaggi principali, i cui pensieri e punti di vista si avvicendano. Usa tutte le prospettive per rivelare informazioni importanti e portare avanti la storia.[12]
- Limita il numero di punti di vista che includi. Non inserire troppi personaggi che possono confondere il lettore e non hanno scopo. Ogni personaggio con punto di vista dovrebbe avere uno scopo specifico, che ne giustifica la prospettiva unica. Chiediti in che modo ogni punto di vista contribuisce alla storia.
- Per esempio, in una storia d'amore che segue due personaggi principali, Marco e Paola, lo scrittore potrebbe scegliere di spiegare le emozioni intime di entrambi i protagonisti nei diversi momenti della narrazione.
- Un personaggio potrebbe ricevere più attenzioni dell'altro, ma tutti i protagonisti seguiti dovrebbero avere spazio a un certo punto della storia.
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2Focalizzati sui pensieri e sulla prospettiva di un personaggio alla volta. Sebbene i punti di vista multipli siano inclusi nella narrazione generale, lo scrittore dovrebbe concentrarsi su un unico personaggio alla volta.
- Le prospettive multiple non dovrebbero apparire nello stesso spazio narrativo. Quando la prospettiva di un personaggio finisce, può iniziare quella di un altro. Non dimenticare, però, che i due punti di vista non dovrebbero essere mescolati nello stesso spazio.[13]
- Esempio non corretto: "Marco si innamorò totalmente di Paola nel momento in cui la conobbe. Paola, invece, non riusciva a fidarsi di Marco".
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3Cerca di realizzare transizioni fluide. Benché lo scrittore possa passare dalla prospettiva di un personaggio all'altra, farlo arbitrariamente può confondere il lettore.[14]
- In un romanzo, un buon momento per cambiare prospettiva è all'inizio di un nuovo capitolo o alla fine, anticipando quello che succederà nel prossimo.
- L'autore dovrebbe anche identificare sin dal principio della sezione il personaggio di cui è seguita la prospettiva, preferibilmente nella prima frase. Altrimenti, il lettore potrebbe sprecare troppe energie per indovinarlo.[15]
- Esempio corretto: "Paola, odiava ammetterlo, ma le rose che Marco le aveva lasciato sulla porta erano una sorpresa piacevole".
- Esempio non corretto: "Le rose lasciate sulla soglia le sembrarono un bel gesto".
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4Comprendi chi sa cosa. Per quanto il lettore possa avere accesso alle informazioni attraverso la prospettiva dei molteplici personaggi, questi ultimi non posseggono lo stesso tipo di conoscenza. Alcuni personaggi non hanno modo di sapere quello che sanno gli altri.
- Per esempio, se Marco ha parlato con la migliore amica di Paola dei sentimenti nutriti dalla coprotagonista nei suoi confronti, quest'ultima non può sapere cosa è stato detto, a meno che non abbia assistito alla conversazione o non le sia stato raccontato da Marco dalla sua amica.
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Narrazione in Terza Persona con Punto di Vista Limitato Oggettivo
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1Segui le azioni di molti personaggi. Quando utilizzi la terza persona con punto di vista limitato oggettivo, puoi descrivere le azioni e le parole di qualsiasi personaggio in qualsiasi momento e luogo all'interno della storia.[16]
- Non c'è bisogno di focalizzarsi su un unico personaggio principale. Lo scrittore può passare da un personaggio all'altro, seguendo i vari personaggi nel corso della narrazione ogni volta che vuole farlo.
- Non usare, però, i pronomi di prima persona, come "io", e quelli di seconda persona, come "tu", nella narrazione. Utilizzali solo nei dialoghi.
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2Non provare a entrare direttamente nella mente di un personaggio. L'idea di questa tipologia narrativa è presentare un'immagine oggettiva e completamente imparziale di ogni personaggio.[17]
- Immagina di essere un osservatore invisibile che assiste alle azioni e ai dialoghi dei personaggi della storia. Non sei onnisciente, dunque non hai accesso ai loro pensieri e sentimenti intimi. Puoi conoscere solo le azioni di ogni personaggio.
- Esempio corretto: "Dopo le lezioni, Graham uscì frettolosamente dall'aula per raggiungere subito il suo dormitorio".
- Esempio non corretto: "Dopo le lezioni, Graham uscì frettolosamente dall'aula per raggiungere subito il suo dormitorio. La spiegazione del professore lo fece arrabbiare talmente tanto che avrebbe reagito bruscamente anche di fronte al semplice saluto di un conoscente".
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3Mostra senza raccontare. Sebbene uno scrittore oggettivo non possa condividere i pensieri intimi di un personaggio, può fare comunque delle osservazioni esterne per suggerire le possibili emozioni che hanno determinato certe azioni. Descrivi cosa accade. Invece di dire al lettore che un personaggio è arrabbiato, descrivi la sua espressione facciale, il suo linguaggio del corpo e il tono di voce, per mostrare la sua rabbia.[18]
- Esempio corretto: "Quando se ne andarono tutti, Isabella scoppiò in lacrime".
- Esempio non corretto: "Isabella era troppo orgogliosa per piangere di fronte ad altra gente, ma si sentiva talmente triste che scoppiò in lacrime non appena rimase sola".
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4Evita di inserire i tuoi pensieri. Lo scopo dello scrittore che usa la terza persona con punto di vista limitato oggettivo è agire come un cronista, non come un commentatore.[19]
- Lascia che il lettore giunga alle sue conclusioni. Presenta le azioni del personaggio senza analizzarle o spiegare come dovrebbero essere considerate.
- Esempio corretto: "Yolanda si guardò alle spalle per tre volte prima di sedersi".
- Esempio non corretto: "Sembrerebbe un'azione strana, ma Yolanda si guardò alle spalle per tre volte prima di sedersi. Questa abitudine compulsiva è sintomo di uno stato mentale paranoico".
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Riferimenti
- ↑ http://www.aims.edu/student/online-writing-lab/tools/point-of-view
- ↑ http://www.mesacc.edu/~paoih30491/PointofView.html
- ↑ http://www.grammar-monster.com/glossary/third_person.htm
- ↑ http://www.mesacc.edu/~paoih30491/PointofView.html
- ↑ http://www.grammar-monster.com/glossary/third_person.htm
- ↑ http://www.ohio.edu/people/hartleyg/ref/fiction/pov.html
- ↑ https://litreactor.com/columns/which-pov-is-right-for-your-story
- ↑ http://www.novel-writing-help.com/writing-in-the-third-person.html
- ↑ https://blog.reedsy.com/third-person-omniscient-vs-limited#omni-tips
- ↑ https://www.cla.purdue.edu/english/Theory/narratology/terms/limited.html
- ↑ http://study.com/academy/lesson/third-person-limited-narrator-definition-examples.html
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