Un memoriale è un modo per fermare nel tempo un’emozione e condividerla con gli altri. Se non vengono scritti, molti dettagli possono perdersi nel tempo. Un memoriale rende concreta una tua esperienza e dà un senso alla tua vita; dopo tutto, i tuoi ricordi sono un viaggio importante da cui gli altri possono imparare qualcosa e anche goderselo. Può essere un regalo per i tuoi figli, i tuoi genitori, la tua nazione o il mondo. Solo tu puoi raccontare la tua storia, e le vite degli altri si arricchiranno leggendola.

Metodo 1
Metodo 1 di 3:

Fare un Brainstorming della Tua Prospettiva

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    Inizia a sfrondare i ricordi. Un buon memoriale non è la mera storia della tua vita; è descrivere uno scorcio della tua vita, quando c’è stata un’emozione o un’esperienza importante. Cerca di concentrarti su un periodo o aspetto della tua vita, per far passare un messaggio più ampio. Se ben scritto, l’aspetto o il periodo trattato diventerà universale e vi si ritroverà un pubblico più ampio. Inizia a valutare quale potrebbe essere il materiale su cui scrivere.
    • C’è qualcosa che non puoi negare?
    • Cosa o chi hai lasciato alle spalle?
    • C’è qualcosa che hai fatto e non capisci più il perché?
    • Hai dei rimpianti?
    • Ci sono delle caratteristiche fisiche che sei orgoglioso di tramandare?
    • Quando hai provato un’inaspettata compassione?
    • Di cosa non ne puoi più?
    • Quando hai realizzato di essere nei guai?
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    Tira fuori vecchie foto, diari e souvenir. Ti ricorderanno le esperienze di cui potresti scrivere. Se possibile, torna nei luoghi in cui hai vissuto e rivivi gli eventi nella tua testa.
    • Solo perché non te ne ricordi subito non significa che non dovresti scrivere qualcosa. Le autobiografie sono lavori di introspezione e tu sei molto più di quel che appari. Sei i posti in cui sei stato, le persone che hai amato, e anche le cose che possiedi.
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    Lascia scorrere le emozioni. La mente ora passa in secondo piano rispetto al cuore. E se le emozioni ti spaventano, sembrano non avere senso, sono dolorose o anche insopportabili, tanto meglio. Riportarle in superficie ti aiuterà a rivivere il momento e a scrivere con passione, cognizione di causa e chiarezza.
    • Se il flusso dei tuoi pensieri tocca un nervo scoperto, non alzare le difese. Se ti fermi, la narrazione diventerà banale e ti ritroverai a parlare sempre delle stesse cose. Porta la tua mente in un posto dove non vuole andare. Dietro quei pensieri fastidiosi potrebbe esserci qualcosa che vale la pena sapere, che vale la pena di essere scritta.
    • Ascolta musica che ti riporti indietro nel tempo o che cambi il tuo umore. Qualsiasi cosa che stimoli le tue emozioni e permetta alla tua mente di rievocare un dato momento può far luce sul passato.
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    Prova la terapia. Non solo ti darà quel paio di ore alla settimana per organizzarti mentalmente, ma permette alla tua narrazione di essere coerente e creativa e di non diventare la terapia stessa. Un memoriale non serve a chiudere capitoli, ma deve essere condivisa con gli altri ed esporti un pochino.
    • È normale avere l’impressione di impazzire. Scavare nelle tue vecchie emozioni potrebbe riportarle in vita e fartele apparire reali. Tutto quello che devi fare è metterle per iscritto e far decantare la catarsi. Potresti anche scoprire che la storia si scrive da sola e la conclusione che sembrava non arrivare mai si sta delineando davanti ai tuoi occhi.
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Metodo 2
Metodo 2 di 3:

Creare il Tuo Capolavoro

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    Sii onesto. Sono poche le persone figlie di un medico che hanno passato l’infanzia in Africa curando tigri cieche. Se la tua vita sembra noiosa sulla carta, considerala un’ "ulteriore sfida". Non sei più noioso delle prossime 100 persone che incontrerai per strada; semplicemente non stai guardando nella direzione giusta. Per quanto possa sembrare spaventoso, non mentire. I tuoi lettori non lo meritano. E nemmeno tu, a dirla tutta.
    • Quando ricordiamo le cose, spesso ci ricordiamo la sensazione provata nel momento del ricordo piuttosto che in quello dell’evento. Capisci? Quindi non devi fidarti ciecamente della tua memoria – chiedi ad altre persone come sono andate le cose. Devi essere il più obiettivo possibile – dopo di tutto, sei tu che hai la penna ed il suo potere; non abusarne.
    • È sempre bello leggere uno scrittore che attacca in modo tagliente l’ipocrisia e la tristezza del mondo attorno a lui, ma ci fidiamo di più della sua opinione quando attacca anche se stesso, e non si mette su un livello superiore, oppure non si protegge dal giudizio altrui. Sii onesto sullo sviluppo degli eventi, ma anche con te stesso.
    • Se il lettore sente che lo scrittore sta mentendo persino a se stesso, o sta usando il libro come propaganda, oppure comunicando la sua visione del mondo in modo troppo goffo o trasparente, proverà avversione per la narrazione. Fin quando "suona" onesto, va bene.
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    Vai dalla A alla Z. Questo significa avere un inizio ed una fine ben definiti e chiari della tua storia "prima" ancora di iniziare a scriverla. Se la tua sorella gemella ti ha rubato la Barbie Veterinaria il 14 marzo 1989 e tu hai conosciuto i suoi figli solo nel settembre 2010, ecco, hai la tua storia. Devi solo riempire gli spazi.
    • Ricorda: la storia è tua. Qualsiasi cosa accaduta potrebbe essere tanto malata quanto interessante se tu la trovi rilevante; se scrivi in modo coinvolgente, i tuoi lettori saranno travolti e inizieranno a tifare per te.
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    Convalida i fatti. Dopo tutto, un memoriale ha una base di realtà. Date, ore, nomi, persone, sequenze di eventi, anche il dettaglio più piccolo è importante. L’ultima cosa che vuoi è che salti fuori qualcosa che ti screditi. Magari puoi cambiare i nomi di persone e luoghi per evitare pasticci, ma metti un disclaimer all’inizio se opti per questa scelta.
    • Convalida quello che puoi convalidare e immagina ciò che puoi immaginare. È qui che reinventi chi sei. La condizione in cui sei quando rievochi i ricordi li influenzerà al punto da modificarli ogni volta che andrai indietro nel tempo. Quindi prendi questa zona d’ombra del tuo cervello così com’è. La tua mente esiste al di fuori del tempo.
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Metodo 3
Metodo 3 di 3:

Affinare il Lavoro

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    Revisiona il tuo lavoro. Hai detto quello che volevi dire? Hai dimenticato qualcosa? Lo stile di narrazione è chiaro? È coinvolgente?
    • Un buon memoriale è anche intrattenimento. Non deve essere per forza divertente, ma deve passare "qualcosa". Cosa ottiene il lettore leggendola? Perché dovrebbe smettere di pensare ai suoi guai e preoccuparsi dei tuoi?
    • Oltre a cercare errori di contenuto, controlla anche quelli grammaticali e ortografici. Il computer non li rileva tutti. Se hai un amico o un familiare particolarmente bravo nell’editing, chiedigli aiuto.
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    Elimina. Non tutto quello che hai scritto va bene. Dopo esserti preso una pausa, rileggi il tuo lavoro, dissezionandolo ed eliminando parti inutili. Togli ciò che è ripetitivo e ridondante.
    • Non ogni giorno della tua vita è degno di nota. Se un evento non fa parte di una transizione verso un periodo significativo, non ha senso citarlo. Includi solo quello che torna utile alla trama senza divagare.
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    Fai leggere il tuo lavoro ad un gruppo ristretto di lettori. Dopo la revisione, fai leggere il tuo memoriale ad un gruppo di amici fidati per avere il loro parere. Potresti individuare uno schema nei loro commenti, e sarà un’ottima indicazione per capire cosa va modificato. Non essere timido e chiedi la consulenza di un editor professionista se ne senti la necessità.
    • Attento ai riferimenti alle persone. Non ferire nessuno mettendolo in cattiva luce (o ignorandolo proprio) e poi costringendolo a leggere il libro. Otterrai solo una reazione negativa.
    • Le critiche costruttive sono vitali per il tuo lavoro. A volte non vedi cose che può farti notare qualcun altro, e questo ti aiuta a migliorare il tuo lavoro.
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Consigli

  • Un buon memoriale è vivido – metafore, similitudini, descrizioni, dialoghi e sensazioni la renderanno più realistica.
  • Sii buono con te stesso. Scrivere un memoriale è un viaggio molto personale e impegnativo a livello emotivo.
  • Un memoriale dovrebbe avere un inizio, una parte centrale ed una fine. Dovrebbe esserci un problema, un conflitto e una risoluzione.
  • Un memoriale è diverso da un’autobiografia perché è una sorta di "fotografia" di un certo evento nella vita di una persona. Somiglia più ad un racconto. Di solito un memoriale è scritto in un linguaggio più ricco e colloquiale di un’autobiografia, e include solo informazioni rilevanti – non tutti i dettagli della vita di una persona dovrebbero essere condivisi.
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Categorie: Scrittura
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