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Anche se come regola generale il sonetto viene definito come un componimento poetico composto da quattordici versi endecasillabi, esistono notevoli differenze tra le forme più comuni di sonetto: quella petrarchesca (italiana) e quella elisabettiana (inglese). Questo articolo descriverà come rispettare entrambe queste forme, poi discuterà di come espandere gli orizzonti del sonetto con le sue forme meno conosciute.
Passaggi
Scrivere un Sonetto Elisabettiano
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1Usa lo schema di rime elisabettiano o shakespeariano. Se sei un principiante dei sonetti, questa forma è ideale per iniziare, perché segue lo schema di rime e la struttura più regolari e chiari. Lo schema di rime di un sonetto elisabettiano è sempre il seguente:
- ABABCDCDEFEFGG[1]
- Queste lettere rappresentano i suoni che compaiono al termine di ogni verso.
- Perciò, seguendo questo schema di rime alternate, scopriamo che l'ultima parola del primo verso deve fare rima con l'ultima del terzo; il secondo rimerà con il quarto; il quinto con il settimo; il sesto con l'ottavo e così vià, fino al distico in rima finale.
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2Scrivi i versi in pentametro giambico.[2] Il pentametro giambico è un tipo di metro poetico, ovvero un mezzo per misurare il ritmo di un verso. Il pentametro è un metro molto regolare e uno dei più comuni della poesia in lingua inglese.
- "Pentametro" deriva dalla parola greca "penta" (cinque), e di conseguenza ha cinque "piedi" poetici. Ogni piede è un'unità di due sillabe; di conseguenza, un pentametro contiene dieci sillabe.
- "Giambico" significa che ogni piede è un "giambo". I giambi sono costituiti da una sillaba atona, seguita da una sillaba accentata, che ha un ritmo "ta-TUM". La parola "hel-LO" è un esempio di giambo.
- Un pentametro giambico è perciò un verso con cinque piedi giambici, che danno un ritmo a 10 sillabe del tipo ta-TUM ta-TUM ta-TUM ta-TUM ta-TUM.
- Un esempio di pentametro giambico è “Shall I / comPARE/ thee TO / a SUM / mer's DAY?” (dal “Sonnet 18” di Shakespeare)[3]
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3Varia il metro di tanto in tanto. Anche quasi tutti i versi di un sonetto elisabettiano dovrebbero essere scritti in pentametro giambico, il ritmo può diventare prevedibile e banale se userai sempre lo stesso in modo costante. Variando lo schema di accenti in momenti chiave, puoi rompere la monotonia e rendere la poesia più interessante all'orecchio, oltre ad attirare l'attenzione sulle frasi più importanti.
- Il terzo verso del “Sonnet 18” di Shakespeare ad esempio, inizia con uno spondeo, ovvero due sillabe accentate consecutive: TUM-TUM[4]
- Dopo due versi in perfetto pentametro giambico, scrisse: “ROUGH WINDS / do SHAKE / the DAR / ling BUDS / of MAY”
- Questa variazione rompe il ritmo e pone l'attenzione sulla durezza del vento descritto.
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4Segui la struttura delle stanze del sonetto shakespeariano. Un sonetto in questa forma è composto da tre quartine eroiche e un distico eroico. Una quartina eroica è un gruppo di quattro versi in pentametro giambico con schema di rime ABAB; un distico eroico è un gruppo di due versi in pentametro giambico con rima AA.
- Nel sonetto shakespeariano, le tre quartine eroiche sono la parte "ABAB CDCD EFEF" dello schema di rime.
- Il distico eroico è la chiusura "GG".
- Puoi separare queste strofe con versi sciolti, o scriverle consecutivamente in una poesia continua, ma il sonetto dovrebbe nascere da queste strofe strutturate.
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5Sviluppa le tue strofe con attenzione. Anche se la tua poesia dovrebbe avere un singolo tema, ogni strofa dovrebbe sviluppare ulteriormente l'idea. Pensa a ogni quartina come a un paragrafo, nel quale esplorare un elemento dell'argomento della poesia. Ogni quartina dovrebbe preparare il distico finale, dove tradizionalmente è presente una svolta o una realizzazione. La svolta, che avviene nel tredicesimo verso del sonetto shakespeariano, offre una risoluzione o un commento al problema sviluppato dalle prime tre quartine. Potrebbe esserti utile esaminare un esempio, come il "Sonnet 30" di Shakespear[5] :
- La quartina 1 introduce la situazione: "Quando all'appello del silente pensiero io cito il ricordo dei giorni passati sospiro l'assenza di molte cose bramate". Questa quartina usa una terminologia legale per trasmettere il messaggio: appello e cito.
- La quartina 2 inizia con la parola di transizione "allora", che suggerisce il collegamento con la quartina 1, ma prosegue nello sviluppo dell'idea: "sento inondarsi gli occhi per gli amici sepolti nella notte eterna della morte". In questa quartina è stato usato il linguaggio del commercio.
- La quartina 3 inizia nuovamente con la parola di transizione "allora" e sviluppa ulteriormente l'idea del commercio (conto, pago): "mi affligo per sventure ormai trascorse... ripasso l'infelice conto... che ancora pago come se non avessi mai pagato".
- Il distico finale segna la svolta con la parola "Ma", che suggerisce la discontinuità con i versi precedenti, l'introduzione di un nuovo pensiero. Non c'è una risoluzione per il problema del cordoglio in questo caso, ma c'è una considerazione sulla perdita e sul dolore: "Ma se in quel momento io penso a te, amico caro, ogni perdita è compensata e ogni dolor ha fine". Anche in questo caso sono state utilizzate immagini del commercio (perdita, compensata).
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6Scegli l'argomento con attenzione. Anche se puoi scrivere un sonetto shakespeariano su qualunque tema, tradizionalmente si tratta di poesie d'amore; potresti tenere in considerazione questo aspetto se vuoi scrivere un sonetto puramente tradizionale.
- Nota che per la struttura incentrata sui primi versi del sonetto shakespeariano, la forma non si prenda ad argomenti molto complessi o astratti. La svolta e la risoluzione devono giungere rapidamente, nei due versi finali, perciò scegli un argomento che possa facilmente essere risolto con un arguto distico di chiusura.
- Se vuoi trattare un soggetto più contemplativo, un sonetto petrarchesco si presta meglio.
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7Scrivi il tuo sonetto shakespeariano. Ricorda di seguire lo schema di rime, di scrivere in pentametri giambici inserendo qualche variazione di tanto in tanto, e di sviluppare l'argomento nelle tre quartine eroiche, prima di offrire una svolta e una risoluzione nel distico eroico finale.
- Usa un rimario se non trovi le rime per concludere i versi.[6]
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Scrivere un Sonetto Petrarchesco
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1Usa lo schema di del sonetto petrarchesco. Mentre il sonetto shakespeariano segue sempre lo stesso schema di rime, quello petrarchesco non ha uno schema unico. Anche se i primi otto versi seguono sempre lo schema di rime ABBA ABBA, gli ultimi sei versi presentano delle variazioni. Ci sono cinque schemi però che sono i più comuni della tradizione[7] :
- CDCDCD
- CDDCDC
- CDECDE
- CDECED
- CDCEDC
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2Usa versi endecasillabi. Tutti i versi dovrebbero essere scritti in endecasillabi, ma potrai inserire variazioni metriche di tanto in tanto (ad esempio settenari) per ravvivare il ritmo e attirare l'attenzione sulle frasi più importanti.
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3Sviluppa i contenuti seguendo la struttura delle strofe petrarchesche. Mentre il sonetto elisabettiano aveva una struttura sbilanciata verso l'alto, composta da 3 quartine e un distico, il sonetto petrarchesco è più equilibrato, con due quartine e due terzine a sviluppare l'argomento della poesia. Per questo motivo, è adatto ad argomenti complessi che richiedono molti versi per essere risolti. Le due quartine introducono e presentano un problema. La svolta, avviene all'inizio della prima terzina (verso 9); le due terzine offrono nuove considerazioni in merito al dilemma presentato nelle quartine. Considera “Nuns Fret Not at Their Convent’s Narrow Room” di William Wordsworth come esempio di analisi[8] :
- Le due quartine progrediscono attraverso una serie di esempi di creature e persone che non sono infastidite dagli spazi limitati.
- La progressione passa dagli elementi della società più rispettati a quelli più umili: dalle suore, agli eremiti, agli studiosi, dai lavoratori manuali agli insetti.
- La svolta in questo sonetto si presenta, in effetti, un verso prima del solito, al termine della seconda quartina. Anche se non si tratta di una scelta del tutto tradizionale, i poeti hanno spesso sperimentato con la struttura e l'hanno manipolata secondo le loro preferenze. Anche tu devi sentirti libero di fare lo stesso.
- Nel verso 8, "In verità" segna la svolta; da lì in avanti, Wordsworth farà delle considerazioni sull'idea di trovarsi a proprio agio negli spazi stretti.
- Le due terzine suggeriscono che la struttura formale del sonetto - con il suo schema di rime, il verso endecasillabo e la rigida struttura di quartine e terzine - non sia una prigione, ma un mezzo per il poeta per liberarsi e "trovare sollievo". Spera che anche il lettore condivida questo sentimento.
- Le terzine introducono una considerazione che ci permette ci comprendere meglio le persone e le cose descritte nelle quartine.
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4Scrivi il tuo sonetto petrarchesco. Come hai fatto per il sonetto elisabettiano, ricorda lo schema di rime e la struttura delle strofe del sonetto, oltre al metro endecasillabo dei versi. Nota che potrai però manipolare la struttura secondo le tue necessità. Il sonetto è stato cambiato in molti modi nel corso della storia, perciò tu non esitare.
- Un bellissimo esempio di sonetto petrarchesco manipolato è "I Will Put Chaos into Fourteen Lines" di Edna St. Vincent Millay, un sonetto che tratta della scrittura di un sonetto. Millay impiega lo schema di rime e il metro petrarcheschi, ma interrompe i versi con degli enjambements (interruzioni dei versi nel mezzo di una frase) e variazioni occasionali del metro per evidenziare i suoi problemi con la struttura del sonetto.
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Sperimentare le Forme Meno Comuni di Sonetto
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1Esplora le proporzioni con il sonetto tagliato.[9] Questa forma è stata sviluppata da Gerard Manley Hopkins, e prende il nome dalla manipolazione della forma petrarchesca che prevede un "taglio" della poesia. Matematicamente, il sonetto tagliato è precisamente 3/4 del sonetto petrarchesco. Sperimentando con questa forma, puoi esplorare come un sonetto petrarchesco si adatta a uno spazio più limitato. Considera se secondo il tuo parere cambia qualcosa nella relazione tra le due metà della poesia.
- Il sonetto tagliato è composto da una sestina con schema di rime ABCABC e una quintina con schema di rime DCBDC o DBCDC.
- Anche se potrebbe sembrarti di 11 versi, ovvero leggermente più dei 3/4 dei 14 versi di un sonetto petrarchesco, in effetti questo componimento è costituito da 10,5 versi; questo perché l'ultimo verso della quintina è un quinario.
- Eccetto l'ultimo verso, il sonetto è scritto comunque in endecasillabi.
- “Pied Beauty” di Hopkins è un esempio famoso di sonetto tagliato.[10] Nota che l'ultimo verso, “Sia lodato” tronca l'undicesimo verso alla proporzione di 3/4 desiderata.
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2Sperimenta con le interruzioni del verso e la fluidità con il sonetto miltoniano. Questa forma, sviluppata da John Milton, prende anch'essa come base il sonetto petrarchesco, e ha una struttura pressoché identica. Se però il sonetto petrarchesco prevedeva una scissione tra le quartine e le terzine, separate da una svolta, Milton desiderava esplorare cosa sarebbe accaduto se il sonetto non avesse presentato questa separazione.
- Un sonetto Miltoniano adotta come schema di rime ABBAABBACDECDE ed è scritto in pentametri giambici.
- In alcuni casi però la svolta è omessa, e vengono inseriti piuttosto degli “enjambements.”
- Quando un verso o una strofa sono interrotti in un punto che non rappresenta la logica conclusione sintattica (dove normalmente troveresti un punto, una virgola o un punto e virgola), si crea un enjambement.[11] Un esempio di verso con enjambement è: "sol con un legno e con quella compagna \ picciola da la qual non fu diserto." (Dante - Inferno, canto XXVI).
- Leggi “On His Blindness” di Milton per un esempio di sonetto miltoniano.[12] Nota come gli enjambement sono utilizzati nei singoli versi e nella divisione tra quartine e terzine.
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3Esplora uno schema di rime diverso con il sonetto spenseriano. Mentre il sonetto tagliato e quello miltoniano adottavano come base il sonetto petrarchesco, quello spenseriano, sviluppato da Edmund Spender, ha come modello il sonetto elisabettiano. Esplora però uno schema di rime intrecciate.
- È composto da tre quartine eroiche e un distico eroico, come il sonetto elisabettiano. È scritto inoltre in pentametri giambici.
- Lo schema di rime però differisce da quello della tradizione per la sua alternanza: la seconda rima di ogni quartina diventa la prima della seguente.
- Lo schema di rime risultante è ABAB BCBC CDCD EE.
- Confrontalo con lo schema di rime del sonetto elisabettiano: ABAB CDCD EFEF GG.
- Lo schema di rime intrecciato produce tre quartine più legate sonoramente dai suoni di rima ripetuti, soprattutto nelle transizioni tra le quartine, quando l'ultimo verso della precedente viene subito ripetuto nella seguente.
- Come le strofe miltoniane esplorano la relazione tra le parti del sonetto petrarchesco usando le interruzioni dei versi e l'enjambement, il sonetto spenseriano esplora la relazione tra le parti del sonetto elisabettiano usando schemi di rime intrecciate.
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4Esplora strofe più brevi e schemi di rime diverse usando il sonetto in terza rima Con l'eccezione del sonetto tagliato, tutte le forme citate utilizzano una quartina come prima sezione. Il sonetto però è scritto usando terzine incrociate.[13]
- È comunque scritto in pentametri giambici e ha 14 versi.
- Segue però lo schema di rime ABA BCB CDC DAD AA. Nota che la rima "A" della terzina di apertura è ripetuta nel secondo verso della quarta terzina e nel distico eroico di chiusura.
- Ancora più del sonetto spenseriano, il sonetto in terza rima richiede di considerare la relazione tra le strofe della poesia, sviluppata non solo tramite l'argomento, ma anche grazie ai suoni.
- Dividendo la prima parte della poesia in un gruppo di tre versi e non di quattro, è necessario esprimere le idee in modo più rapido e conciso nelle strofe.
- Un esempio di sonetto in terza rima è “Acquainted with the Night” di Robert Frost.[14]
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5Sperimenta da solo con la forma del sonetto. Come puoi vedere dalle molte forme presentate in questo articolo, i poeti si sono presi la libertà di modificare il sonetto nel corso della storia. Anche se il sonetto ha acquisito popolarità grazie a Petrarca, da cui prende il nome la forma più tradizionale di questo componimento, si è evoluto enormemente nelle mani di molti grandi poeti come Shakespeare, che ha ideato la forma elisabettiana. Autori come Hopkins, Milton e Spenser però si sono sentiti liberi di cambiare le regole delle forme classiche del sonetto, e dovresti farlo anche tu. Ecco alcuni elementi che puoi modificare secondo la tua creatività:
- Lunghezza dei versi - cosa cambierebbe se provassi a scrivere un sonetto in tetrametri giambici o in settenari?
- Metro - cosa accadrebbe se abbandonassi del tutto il metro giambico o i versi endecasillabi? Prova a leggere “Carrion Comfort” di Gerard Manley Hopkins, che segue tutte le regole del sonetto petrarchesco, salvo il metro.[15]
- Schema di rime - cosa accadrebbe se scrivessi le due quartine di un sonetto petrarchesco in distici eroici (AA BB CC DD)?
- Un sonetto ha bisogno di rime? Molti sonetti contemporanei non le hanno. Prendi come esempio “[When the bed is empty…]” di Dawn Lundy.[16]
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Consigli
- Cerca di leggere ad alta voce e accentare una sillaba sì ed una no; in questo modo sarà più semplice seguire il pentametro giambico. Puoi anche battere con la mano sul tavolo o applaudire per dare più enfasi al ritmo.
- Leggi quanti più sonetti possibili, di tipi diversi. Più avrai familiarità con la forma, meglio riuscirai a scrivere i tuoi sonetti.
Riferimenti
- ↑ http://www.poets.org/poetsorg/text/poetic-form-sonnet
- ↑ http://www.shakespeare-online.com/sonnets/sonnetstyle.html
- ↑ http://www.poets.org/poetsorg/poem/shall-i-compare-thee-summers-day-sonnet-18
- ↑ http://www.poetryfoundation.org/learning/glossary-term/spondee
- ↑ http://www.shakespeare-online.com/sonnets/30.html
- ↑ http://www.rhymezone.com/
- ↑ http://www.sonnets.org/basicforms.htm
- ↑ https://www.poetryfoundation.org/poems/52299/nuns-fret-not-at-their-convents-narrow-room
- ↑ http://www.thepoetsgarret.com/sonnet/curtal.html
- ↑ http://www.bartleby.com/122/13.html
- ↑ http://www.poetryarchive.org/glossary/enjambment
- ↑ http://www.bartleby.com/101/318.html
- ↑ http://www.poets.org/poetsorg/text/poetic-form-terza-rima
- ↑ http://www.poetryfoundation.org/poem/177009
- ↑ https://www.poetryfoundation.org/poems/44392/carrion-comfort
- ↑ https://www.poetryfoundation.org/poems/56266/when-the-bed-is-empty-