Giovanni Berchet (Milano, 23 dicembre 1783greg.[1][2][3][4] – Torino, 23 dicembre 1851greg.[1][2][3][5][4]), poeta e scrittore italiano.
Testi di Giovanni Berchet (31)
Traduzioni di Giovanni Berchet (1)
Testi in cui è citato Giovanni Berchet (69)
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Collegamenti esterni
Opere
- I funerali (1808), Satira
- Sul «Cacciatore feroce» e sulla «Eleonora» di Goffredo Augusto Bürger. Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo (1816)
- Elogio di Benedetto Castelli bresciano (1819)
- Poesie di Giovanni Berchet. Unica edizione completa con altre poesie originali italiane, Italia, 1861 (1861)
- Le fantasie (1827-1828)
- I profughi di Parga (1823)
- Clarina (1849)
- Il romito del Cenisio (1849)
- Il rimorso (1861)
- Matilde (1861)
- Il trovatore (1824)
- Giulia (1861)
- Ode scritta in occasione delle rivoluzioni di Modena e Bologna (1830)
- Opere (1912)
- Allocuzione nei funerali del pittore Andrea Appiani (1817)
- Articolo sopra un articolo (1912)
- Del criterio ne' discorsi (1912)
- Di un libro sulla romanticomachia (1818)
- Guerre letterarie in Italia (1818)
- Idee del signor Sismondi sul poema di Dante (1912)
- Intorno al significato del vocabolo «estetica» (1912)
- Intorno all'Origine delle lettere del Roscoe (XIX secolo)
- Lettera di Grisostomo al molto reverendo signor canonico don Ruffìno (1819)
- Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo (1816)
- Lettera sul dramma Demetrio e Polibio cantato nel teatro Carcano (1813)
- Scortesie maschili al teatro della Scala (1818)
- Sulla Storia della poesia e dell'eloquenza del Bouterweck (1912)
Traduzioni
- Il Bardo di Thomas Gray (1757), traduzione dall'inglese (1807)
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