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indice del volume. | 417 |
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Sonetti. — I Trentacinque Anni | 323 |
― «Tacito e solo in me stesso mi volgo» | 324 |
― «La nomèa di poeta e letterato.» | 325 |
― «A notte oscura, per occulta via.» | 326 |
― «Che i più tirano i meno è verità.» | 327 |
― A Dante | 328 |
― «Felice te che nella tua carriera.» | 329 |
― «Se leggi Ricordano Malespini.» | 330 |
― «Signor mio, Signor mio, sento il dovere.» | 331 |
Epigrammi | 333 |
Versi giovanili editi e inediti.
Per le Feste triennali di Pescia. — Versi lirici | 337 |
Alla Memoria dell’amico Carlo Falugi. — Elegia | 341 |
Al Padre Bernardo da Siena | 344 |
Frammento | 347 |
Per la morte dell’unica figlia di Urania e Marco Masetti | 348 |
Frammento | 349 |
All’amica Amalia Rossi Restoni, per la nascita del di lei primo figlio | 352 |
Sonetti. — «Così di giorno in giorno inoperoso.» | 355 |
― «China alla sponda dell’amato letto.» | 356 |
― «Poichè m’è tolto saziar la brama.» | 357 |
― «Per occulta virtù, che dall’aspetto.» | 358 |
― «Da questi Colli i miei desiri ardenti.» | 359 |
― In morte d’una sorella di latte | 360 |
― A Giovan Battista Vico | 361 |
Spiegazione di alcune voci e locuzioni tratte dalla lingua parlata, ed usate da Giuseppe Giusti nei suoi versi.
Avvertenza | 365 |
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